Mia moglie, o quel che ne resta dorme da un'altra parte, ma non chiedetemi quale. Appena esce di casa corro in bagno a disperdere il seme nel piombo delle condutture, mentre scarico penso sempre perché mai accoppiarmi con quella cosa a cui ho detto si evirato seppia e sotto il ricatto di un mutuo calibro 45 anni, quando posso farmi tutte le seghe che voglio? Il mio miglior amico, che per comodità chiameremo sig. Bianchi (vero nome Paolo Bianchi ndr.) mi domanda ingoiando chinotto come se fosse Brunello, se c'è stato un momento in cui l'ho amata davvero. Certo che no, rispondo. Ma io sapevo che le famiglie si fanno per campare, mica per amore. Mio nonno diceva che aveva sposato sua moglie perché lavorava come un uomo, cazzo. E' che sono uno stronzo come gli altri, con le cartacce sotto il letto e l'alito cattivo. Che poi cattivo, diciamo intrattabile e poco propenso a fare prestiti. Ho una quantità di multe non pagate, mi fingo latitante io, me ne sto rintanato in garage come in un bunker con un poster di cosa li, come si chiama, vabbè quella con le tette enormi, ci siamo capiti, che va giusto giusto a coprire una macchia di umidità color piscio. Tutto questo per raccontarvi che la mia cella non è il cesso ma la mia vita. Sentirti masticare a tavola mi fa venire voglia di spararti in mezzo alla fronte, tu strusci la forchetta sul piatto e mi graffi lo stomaco. Non abbiamo figli perché non sono voluti venire (e avevano ragione) e anche perché non scopiamo. A me piacciono i film porno, epperò scrivo poesie che leggo su dei foglietti alla ragazza del sesto piano, che poi mi dice "io vorrei essere te", e io penso invece, che vorrei essere in lei, dentro.