acufenismi
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Dai diari di Mr. Roy Hobbs rinvenuti nelle tasche di un contrabandiere di manzo in scatola nel settembre del 1934. (si noti lo straordinario uso dei puntini di sospensione e della cannella, sparsa qua e la tra le righe e i pensieri)
“Io sento delle voci, ma non vengono da dentro. Mi chiedono di aprire, credo siano venuti a pignorarmi l’anima, m’è rimasta solo quella e non è un granchè. “
“Oh, oh, oh, Mr. Hobbs c’è posto li dentro? Intendo posto per qualcuno che non sia lei. Il suo ego in nottata, ma forse anche prima deve aver preso spazio li dentro e schiacciato tutto il resto contro le costole i sogni e i respiri. Respira a fatica no?... Un poco, forse, poi ho il cuore a destra, un comunista mancino col cuore a destra, da riderci no?... ecco appunto c’è poco da ridere, la smetta di disegnar cavalli e omini sghembi e venga con noi… cosa vede?... Un viso amato, la voce di ieri al telefono, il suo ventre morbido, i ricci di Mc.Enroe, una volèè, cioccolata.. e nient’altro?... Mia madre che balla un tango con una giacca vuota, mio padre che va via senza salutare, portandosi via i suoi baffi e la mia infanzia, poi vedo pastelli e tutti i disegni che non ho fatto..e poi… ah si, la pioggia rimasta sui panni a stendere e poi, si, quel posto calmo senza vento, quello dietro l’orecchio. E cosa sente?... Beh, sa ho degli strani acufeni alcuni come ronzii e fischi, altri mi chiedono un prestito, e ce ne è uno un certo Alessandro III di Salamanca che mi chiede conto del trattato di Campoformio, glielo ho detto che non ho firmato ancora un bel niente, ma non mi vuole ascoltare “sono io l’acufene” dice, “lei scolta io parlo”..e cos’altro sente Mr. Hobbs?...sento queste parole “Mi piace questo modo che hai di guardarmi con la testa inclinata da un lato” “Il mondo è storto, così lo rimetto dritto amore mio” e poi? Cos’altro?... Un cuore , con la testa sul seno… il resto è sonno… Mr.Hobbs non dormirà mica?!... No, no, avevo solo chiuso gli occhi un secondo, c’era un tipo vestito come il Cancelliere Metternich ma con accento Sardo e mi diceva “Ieri qualcuno mi ha riferito che lei sarebbe un mezzo genio, se trovasse anche l’altra metà sarebbe a posto, non crede? Se solo non fosse così disordinato….” E non ci avrà mica creduto?..no, ma è stato un gran piacere sentirselo dire, dal cancelliere in persona poi….lui con me è stato sempre avaro di complimenti…. e poi, se avessi voluto passare alla storia, sarebbe bastato far saltare in aria il monte Rushmoore, o scolpirci nottetempo la faccia di Pluto, o meglio ancora scoprire una cura per il ginocchio valgo. Stà dormendo di nuovo? Se chiudo gli occhi un momento le spiace? Beh, dispiacermi è una parola grossa…saremmo (noialtri) come dire un tantino…risentiti ecco.Vorrei gli occhiali di un tempo per guardarmi allo specchio e vedermi più giovane, senza i solchi della pazienza… Questo non è possibile credo. E la luce dalla stanza accanto? Sa nel caso mi svegliassi di soprassalto. ..si, questo credo che sia possibile, ora forse c’è abbastanza spazio…”.
“…Io sento delle voci, ma non vengono da dentro. Mi chiedono di aprire, credo siano venuti a pignorarmi l’anima, m’è rimasta solo quella e non è un granchè. Prima mi faccio la barba, poi mi sveglio…”
Ogni riferimento a fatti o persone è puramente casuale chiunque si riconoscesse in qualche passaggio di questo racconto, deve avermi incrociato in settimana.
Roy Hobbs,
dovenosaprei,
settembre 1934.
“Io sento delle voci, ma non vengono da dentro. Mi chiedono di aprire, credo siano venuti a pignorarmi l’anima, m’è rimasta solo quella e non è un granchè. “
“Oh, oh, oh, Mr. Hobbs c’è posto li dentro? Intendo posto per qualcuno che non sia lei. Il suo ego in nottata, ma forse anche prima deve aver preso spazio li dentro e schiacciato tutto il resto contro le costole i sogni e i respiri. Respira a fatica no?... Un poco, forse, poi ho il cuore a destra, un comunista mancino col cuore a destra, da riderci no?... ecco appunto c’è poco da ridere, la smetta di disegnar cavalli e omini sghembi e venga con noi… cosa vede?... Un viso amato, la voce di ieri al telefono, il suo ventre morbido, i ricci di Mc.Enroe, una volèè, cioccolata.. e nient’altro?... Mia madre che balla un tango con una giacca vuota, mio padre che va via senza salutare, portandosi via i suoi baffi e la mia infanzia, poi vedo pastelli e tutti i disegni che non ho fatto..e poi… ah si, la pioggia rimasta sui panni a stendere e poi, si, quel posto calmo senza vento, quello dietro l’orecchio. E cosa sente?... Beh, sa ho degli strani acufeni alcuni come ronzii e fischi, altri mi chiedono un prestito, e ce ne è uno un certo Alessandro III di Salamanca che mi chiede conto del trattato di Campoformio, glielo ho detto che non ho firmato ancora un bel niente, ma non mi vuole ascoltare “sono io l’acufene” dice, “lei scolta io parlo”..e cos’altro sente Mr. Hobbs?...sento queste parole “Mi piace questo modo che hai di guardarmi con la testa inclinata da un lato” “Il mondo è storto, così lo rimetto dritto amore mio” e poi? Cos’altro?... Un cuore , con la testa sul seno… il resto è sonno… Mr.Hobbs non dormirà mica?!... No, no, avevo solo chiuso gli occhi un secondo, c’era un tipo vestito come il Cancelliere Metternich ma con accento Sardo e mi diceva “Ieri qualcuno mi ha riferito che lei sarebbe un mezzo genio, se trovasse anche l’altra metà sarebbe a posto, non crede? Se solo non fosse così disordinato….” E non ci avrà mica creduto?..no, ma è stato un gran piacere sentirselo dire, dal cancelliere in persona poi….lui con me è stato sempre avaro di complimenti…. e poi, se avessi voluto passare alla storia, sarebbe bastato far saltare in aria il monte Rushmoore, o scolpirci nottetempo la faccia di Pluto, o meglio ancora scoprire una cura per il ginocchio valgo. Stà dormendo di nuovo? Se chiudo gli occhi un momento le spiace? Beh, dispiacermi è una parola grossa…saremmo (noialtri) come dire un tantino…risentiti ecco.Vorrei gli occhiali di un tempo per guardarmi allo specchio e vedermi più giovane, senza i solchi della pazienza… Questo non è possibile credo. E la luce dalla stanza accanto? Sa nel caso mi svegliassi di soprassalto. ..si, questo credo che sia possibile, ora forse c’è abbastanza spazio…”.
“…Io sento delle voci, ma non vengono da dentro. Mi chiedono di aprire, credo siano venuti a pignorarmi l’anima, m’è rimasta solo quella e non è un granchè. Prima mi faccio la barba, poi mi sveglio…”
Ogni riferimento a fatti o persone è puramente casuale chiunque si riconoscesse in qualche passaggio di questo racconto, deve avermi incrociato in settimana.
Roy Hobbs,
dovenosaprei,
settembre 1934.