Il Mistero Del Papero Giallo (parte seconda)
La testa, visibilmente seccata comunicò ai presenti, che fino ad allora nessuno si era mai seccato per le sue prestazioni, figuriamoci svenire... “Sono la più famosa testa da vassoio d’america! ho lavorato nelle migliori cene con delitto, ma nessuno mi aveva mai trattato così...e comunque se non fosse stato per una scarsa mimica avrei senz’altro lavorato nel cinema, ed ora cortesemente qualcuno può imboccarmi che è mezzanotte ed io non ho ancora toccato nemmeno un salatino?..” mentre si ingozzava, comunicò comunque che una leggenda voleva la villa maledetta ed infestata dal fantasma di Sir. Teofilo Shepard, il vecchio padre di Lord Shepard, morto in circostanze misteriose mentre tentava di accendersi la pipa. La testa dopo aver assaggiato del sotè di cozze comunicò agli ospiti che entro l’alba tutti i presenti sarebbero morti in modo orribile, accoltellati, avvelenati e nei casi peggiori per dissenteria. Gli ospiti in preda al panico furono calmati da Lord Shepard, “signori, calmatevi vi prego, non vorrete dar credito a certe legende!” poi con grande calma, minacciò i presenti con una pistola. Gli ospiti, furono accompagnati nelle rispettive stanze, Quella di Barlow, al piano superiore, era dotata di un letto a baldacchino un pitale in ceramica e una bambola gonfiabile accuratamente piegata sotto il cuscino, il cartellino del prezzo recitava - Made in Taiwan - 16 $ - se avete i polmoni per gonfiarla evrete anche il fegato per andarci - un ritratto di Teofilo Shepard dominava severo il letto, lo ritraeva durante una battuta di caccia alle marmotte, in basso, una scritta in latino suonava più o meno così “solo chi osa, può avere un cappello con la coda.” Barlow si coricò, lesse due versetti della bibbia trovata nel comodino e poi, cominciò a gonfiare la bambola...
Barlow accese un sigaro e chiese “Ti è piaciuto piccola?” lei lo guardò fisso negli occhi e poi sibilò “ un po’ sveltino tesoro, potevi almeno finire di gonfiarmi.”. Un lampo squarciò la notte e improvvisamente fu buio, Barlow mise mano alla sua colt 45 magnum caricata a salve, (per una precisa scelta editoriale o censura chiamatela come volete...) un grido di donna giunse dal corridoio, benché la protesi al ginocchio cigolasse ancora, Barlow con passo felino uscì nel corridoio, il maggiordomo Berkowitz con una candela in mano stava impietrito davanti alla camera di Lord Shepard, con la mano tremante indicava l’interno della stanza “Mio dio, è disgustoso, guardi che carta da parati!.”.
Il corpo esanime di Lord Shepard giaceva scomposto in un lago di sangue in mezzo alla stanza. Aveva in una mano un involtino primavera, nell’altra una boccetta di digitale e piantato in mezzo alla schiena un bel coltello da cucina Superblade inox. “Chi ha gridato? “ chiese Barlow “io” rispose Berkowitz “ma era un grido di donna..” “lo so, era per rendere tutto più avvincente”. Barlow esaminò attentamente la stanza mentre gli ospiti osservavano attoniti dalla porta. un diario aperto sull’ultima pagina recitava – Dio come lo amo, sono sempre più solo ed ho freddo, che sia davvero la fine? se almeno non avessi finito i marshmallows - Barlow raccolse dal tappeto una ciocca di capelli biondi, un dado da gioco e un baffo finto, poi, guardò intensamente Berkowitz negli occhi e disse “Lei è un bell’uomo sà?... ma ora ho le prove e il movente...so chi è l’assassino...”