venerdì, dicembre 30, 2005
mercoledì, dicembre 28, 2005
dizionario sragionato filosofico
(Pranide 48 a.c.)
Si pone in netta contarpposizione con Emenossido, esprimendo il principio di “Contrazione a molla dell’universo”. Il Cosmo è rinchiuso in un pacco di cartone, e siccome le poste sono sempre in ritardo non raggiungeremo una forma compiuta fino a quando non si privatizzeranno le strutture pubbliche. “Luce antripedica e circonflessione del tempo piegano la materia e il tempo” ricordandoci che abbiamo una scadenza e che se non si legge bene la data, l’odore sarà già un buon indizio. Durante la rivolta dei Manacerri a Sada (Macedonia 55 a.c.) fu obbligato a mangiare i suoi scritti esposto al pubblico ludibrio ed agli sghignazzi, morì soffocato a pagina 45 di “Universo pulsante e artroscopie del menisco”.
Prassodiclito
Nasce in Tedenecia (detta anche Tedenecia) approssimativamente nel 22 a.c. Anarchico e fuori da qualsiasi canone scientifico, faceva parlare di se negli ambienti accademici perché si aggirava per l’università con una cornucopia in testa e cantando “ελληνικά, ιταλικά, μεταφράσεις “ (grazie dei fior ndr.) Egli (o ello) ipotizza un universo a struttura piramidale, al cui vertice è posta la Magniloquia Lux (si noti il rimando alle teorie di Calippo di Algide 33 a.c.) a scendere poi per matematiche sottrazioni si arriva fino alla classe operaia ed ai primati ungulati.
Crisolto (detto Fausto)
(Elegoniade 68 a.c.) Di lui Pitagora ebbe a dire, “Se sull’ipotenusa non ci fossero i quadrati, ci sarebbe senz’altro lui” Si dice ache abbia scoperto il triangolo scaleno semplicemente disegnando male un equilatero. La sua filosofia era di facile comprensione e grande fluidità “Siamo tutti meneossi antitetici, la femonia ci riporta ad un puro ed astratto demeniaco. Il rispetto dei fademi ed una non trascurabile circospentricità del cosmo ricollocherà l’uomo in una dismica e venosta predassi.” Crisolto morì appena ventiseienne cercando di dimostrare la galleggiabilità dell’anima senza una ciambella.
Anacleppo
(Panea 58 a.c). vero innovatore, sosteneva (senza grandi riscontri in realtà...) che l’universo è una noce in continua espansione e che il Gheriglio è dannoso per il colesterolo, fu padre del “Prodromo Divenire” e del citatissimo “Frutta secca antropocentrica”. Deriso fino alla vecchiaia, vide riconosciute le sue teorie, solo dopo la scoperta dello schiaccianoci, anche se, la teoria dei “Datteri immantinenti” di Afarossimo ne seppellì la gloria per secoli.
Demosto
(Frosinone 37 a.c.)
Di quest filosof, ci arrivan notiz framm. Scusatm tnt.
giovedì, dicembre 22, 2005
strenne
Tuo Hobbs.
Caro Babbo natale, vorrei che non facesse così freddo, vorrei che lo scafista non avesse questi occhi, vorrei che il mare di notte non fosse così buio, vorrei non avere paura, vorrei tornare a casa.
Tuo Hamed.
Caro Babo Natae, pe natae vorei una pstoa pè spaa a tuti i cativi come quei che fano cadè li aeii su i gratacieli, poi voei una fidansata e il costume dei paue renger e poi voei menae a tuti quei come gigeto che me ruba a meenda tuti i gioni a squola che me dice semo, pecchè semo? a pistoa de papa ce lavevo in sacocia cao gigeto, se non me cansonavi io non te spaavo. caro babo natae Voei non andae in pigione.
Caro Babbo natale, un camino è un camino, o ti metti a dieta oppure, l’anno prossimo suona il campanello.
Uno che ha ancora sedici rate del mutuo.
Caro Babbo natale, vorei un mondo mijore, un mondo co la pace senza violenza e coruzione un mondo de valori, come na vorta. Vorei un mondo pulito, senza negri froci e mignotte che qui nun se ne po più e dove semo arivati!
Caro Babbo natale, quest’anno vorrei che lei mi guardasse almeno una volta con quello sguardo, quello che aveva la prima volta che siamo usciti insieme e il cielo non sembrava più così basso. Vorrei solo che lei mi amasse.
Caro Babbo Natale, per natale vorrei un seno nuovo, una liposuzione, un elettrocoagulazione ai baffi, togliere questa gobbetta al naso e tirare un po su le natiche, se non ce la fai tu non ti preoccupare, ci pensa mio marito è un chirurgo plastico. E poi, l’importante è stare bene con se stessi no?
Tua, siliconata consapevole.
Caro Babbo Natale, quest’anno non voglio niente, anzi, farò io una cosa per te. Racconterò a tutti che non esisti.
Una renna stanca.
martedì, dicembre 20, 2005
martedì, dicembre 13, 2005
esse
La radio suona “Magic Moments”
giovedì, dicembre 08, 2005
relatività ristretta
Durante la guerra, perseguitato dalle leggi razziali naziste e da un Norcino con cui aveva contratto un debito di 70.000 marchi in mostarda e crauti, si rifugia negli Stati Uniti, dove in reazione alla violenza nazista comincia una battaglia pacifica e non violenta, collaborando alla realizzazione della bomba atomica “Sono un pacifista” dichiarò al New Yorker “Ma come diceva mia madre, chi mena per primo mena due volte”. Poco prima di morire, insieme ad altri famosi scienziati come Archimede Pitagorico e Merlino scrive un importante manifesto pacifista contro le armi di distruzione di massa, ma a favore delle mazzafionde e dei cicalini a scossa (ed in un articolo era previsto anche lo sgambetto il martedì grasso). Nel 1950 pubblica un articolo sul moto browniano, riuscendo a dimostrare con una semplice equazione, perché il suo amico Brown non riuscisse a stare fermo nello stesso posto per più di quindici secondi, (il risultato dell’equazione dava sempre zero e tra le parentesi nell’elevazione a potenza si svelava che il povero Brown era affetto dal morbo di Parkinson.) e, cosa molto meno importante, a dimostrare la reale esistenza degli atomi.
Con la teoria della relatività, in oltre dieci anni di studi tenta inutilmente di geometrizzare la fisica, fallendo sistematicamente. La soluzione geniale, la famosa formula (E=mc2), arriva come un colpo d’ala, la moglie Albertha dichiarò dopo la sua morte in una intervista a “Guarnire i Capponi” :” Albert mi lasciò un post it attaccato al frigo che recitava più o meno “Amore mio, sono finiti i Weiss Wustel, passeresti dal Sig. Groodge a comprarli? E non dimenticare i crauti” ma l’nchiostro stinse generando la scritta E=mc2”. Albert Einstein si spense serenamente nel 1955 durante un torneo di spaccaquindici al centro anziani per geni di Princeton, un istante prima di esalare l’ultimo respiro, ci omaggiò del suo estremo lascito, sussurrando all’orecchio del famoso Chimico Fritz h2o :” Fritz, ricorda, più per più, fa meno…”