io & olga
"Manhattan" 1977
a Woody Allen
Olga mi tradiva, ne ero certo. L’ho capito una sera, quando, frugando tra i panni sporchi ho trovato delle macchie di rossetto sul colletto della camicia, di un altro. Dovevo capirlo, non chiudere gli occhi davanti all’evidenza. Come quando nel cuore della notte riceveva telefonate che puntualmente chiudeva con “ciao mamma”. sua madre è morta soffocata otto anni fa, tentando di convincersi che poteva indossare una taglia 42. Eppure, non è sempre stato così. La prima volta che ci siamo incontrati è stato amore a prima vista, sono stato schiacciato dalla sua personalità. Era l’addio al celibato di Poldo H. lei uscì da una torta vestita con due pon pon sui capezzoli (riusciva a farli ruotare in due direzioni diverse contemporaneamente) gorgheggiando “Date un senso alle vostre patte”. Ma a conquistarmi fu il suo spessore umano, al rinfresco tracannò una pinta di Budweiser e ruttò il quinto canto per intero. Che volete sono cose a cui un uomo non può resistere. Amava l’arte e il buon cibo, ricordo ancora le sei ore di fila per ammirare Hugo Valkenberg, artista olandese noto per le sue performance in cui si tagliava le unghie in pubblico, o i 200 dollari spesi da “Petit Patat “ per ingozzarci con i piatti di jean Loius Flou, chef francese noto per la generosità delle sue porzioni che serviva direttamente in un vetrino da microscopio. La politica e la cultura sono state il collante della nostra vita, come quella volta che per festeggiare la vittoria dei democratici rincorremmo un portoricano per 12 isolati mascherati con dei cappucci bianchi, o come quando ad un vernissage di Andy Wahrol per pura provocazione fingemmo di essere due pittori. La passione era forte, quando era fuori per lavoro, facevamo sesso telefonico, ma sicuro, mettevo il preservativo sulla cornetta. Rimase in cinta lo stesso. Forse perché non avevo pagato la bolletta chissà. Mi struggo ricordando le meravigliose serate passate sotto la minaccia di una 38, a convincere i creditori che prima o poi la zuppa di lombrichi avrebbe avuto un mercato, o i pomeriggi trascorsi a fare l’amore vestito da idraulico e ammanettato alla spalliera del letto per le caviglie. Dove’è finito tutto questo? E la passione? Dove sono finiti I suoi orgasmi finti? E le mie cilecche vere? Mi manca la nostra complicità, una volta a natale gli regalai un libro di poesie, lei un trattato sull’ansia da prestazione. “Ti credevo diverso” me lo ha detto ieri, con aria quasi risentita “All’inizio eri attento, stimolante, divertente e pieno di iniziative, adesso sembri un oloturia lobotomizzata. “Amore” gli ho detto colando acqua di mare dalle narici, “ ho perso il lavoro, ho un mutuo, la tessera di Blockbuster scaduta e ieri un tizio a cui devo dei soldi ha preso in ostaggio il mio anulare ed un orecchio e come se non bastasse è finita la salsa tartara”. Poi, Gli ho chiesto se mi tradisce, ho trovato il coraggio mentre guardava una televendita dove un cuoco taglia in due una Ford del 69 con un coltello da formaggio, Lei mi ha guardato in silenzio e poi ha fatto uscire da sotto il letto un certo Fernando Sanchez detto “el nemigo pubico”. E’ un addetto all’import export in una ditta di diaframmi. Aveva indosso una maglietta con su scritto “niente di personale” e un paio di boxer imbottiti sul davanti, i miei. Sono stato molto dignitoso, ho fatto le valigie, raccolto le mie cose e dopo averla salutata ho tentato di uccidermi ingoiando un depilatore. Perché come diceva Samuel Tristan Valdoorf (teorizzatore del suicidio come metodo per generare sensi di colpa e cura contro i diverticoli ndr.) “La dignità è un qualità straordinaria, ma bisogna potersela permettere” .
Olga vive con un filosofo body builder a vancouver.
Il protagonista maschile (di cui celiamo l’identità per il rispetto della privacy)
Ha perso la dignità e pare, non l’abbia più trovata, ma in compenso non ha più peli sullo stomaco.
L’orecchio e il dito sono stati restituiti sani e salvi dopo sei mesi di sequestro.
Olga vive con un filosofo body builder a vancouver.
Il protagonista maschile (di cui celiamo l’identità per il rispetto della privacy)
Ha perso la dignità e pare, non l’abbia più trovata, ma in compenso non ha più peli sullo stomaco.
L’orecchio e il dito sono stati restituiti sani e salvi dopo sei mesi di sequestro.