Nell'Occhio di Escher
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Palazzo Caffarelli22 ottobre - 23 gennaio 2005
Vorrei consigliare a tutti questa mostra,c’è in Escher un mondo e un modo di guardare le cose che mi affascina da sempre, distorcere e deformare, non come atto virtuoso e fine a se stesso, come spesso nell’arte accade
ma piuttosto come meccanismo per “rompere il giocattolo” e mostrare la realtà sotto una visuale nuova un punto di vista impensato e impensabile.
Tutto questo grazie ad illusioni ottiche, prospettive impossibili, magie della mano e del pensiero... “affabulazioni grafiche” che ancora oggi mi lasciano a bocca aperta, e che tanti anni fa, da bambino mi fecero decidere di fare questo lavoro. Non è forse questa la fantasia? guardare il mondo da un altro punto di vista mostrarne il lato nascosto, comico, drammatico oppure grottesco. Ho scoperto che è un processo utile anche nella vita, ci permette ad esempio di avere maggiore serenità di giudizio,
Perché essere “altrove” ,dall’altra parte della sponda magari, ci aiuterà a capire meglio le cose e gli altri, e forse, con un piccolo sforzo anche noi stessi.
l’uomo che guarda nella sfera vede se stesso, si guarda, e come ben sappiamo il nostro punto di vista è l’unico che non possiamo vedere, non possiamo guardare noi stessi.
Escher ce ne da l’occasione.
Vorrei consigliare a tutti questa mostra,c’è in Escher un mondo e un modo di guardare le cose che mi affascina da sempre, distorcere e deformare, non come atto virtuoso e fine a se stesso, come spesso nell’arte accade
ma piuttosto come meccanismo per “rompere il giocattolo” e mostrare la realtà sotto una visuale nuova un punto di vista impensato e impensabile.
Tutto questo grazie ad illusioni ottiche, prospettive impossibili, magie della mano e del pensiero... “affabulazioni grafiche” che ancora oggi mi lasciano a bocca aperta, e che tanti anni fa, da bambino mi fecero decidere di fare questo lavoro. Non è forse questa la fantasia? guardare il mondo da un altro punto di vista mostrarne il lato nascosto, comico, drammatico oppure grottesco. Ho scoperto che è un processo utile anche nella vita, ci permette ad esempio di avere maggiore serenità di giudizio,
Perché essere “altrove” ,dall’altra parte della sponda magari, ci aiuterà a capire meglio le cose e gli altri, e forse, con un piccolo sforzo anche noi stessi.
l’uomo che guarda nella sfera vede se stesso, si guarda, e come ben sappiamo il nostro punto di vista è l’unico che non possiamo vedere, non possiamo guardare noi stessi.
Escher ce ne da l’occasione.
10 Comments:
…ma sì, la mia è una storia complessa, ogni tanto ne inserisco dei frammenti…prova a pensare a uno che fa innamorare una donna solo per farsi affittare un appartamento, per fuggire da un luogo dove tutti già hanno scoperto che è un marchettaro da strada…tutto studiato a tavolino con un amico psicologo e trafficone…e riuscendo nella prima impresa (l’illusione amorosa) ma non nella seconda (l’appartamento) la molla (dopo averla tradita con uomini, donne, insomma con tutto ciò che si muove) rovesciandole addosso fiumi di colpe e tramutandola in carnefice mente lui si accolla il ruolo di vittima innocente…scusami, ma con tutti i post che mi mandi una chiarificazione mi sembrava doverosa…
...anche a me piace molto Escher...
gipsyqueen
Ti ringrazio davvero,
vengo a risponderti...
a presto.
No, purtroppo non è passato...
spero che ci vedano, mi accontento che ci guardino...
io spesso guardo, qualche volta vedo...
Da fuori sarebbe più facile
è da dentro il problema.
da dentro sai, e non puoi nasconderti
neanche se chiudi gli occhi...
Reciprocamente tuo.
(che te ne pare? è un neologismo?)
beh! modestamente ho avuto una maestra d'eccezzione..
ma eccezzione ha una Z o due...?
Bene ci andro'! Viviamo nella stessa citta'!
ma sei anonimo...
..o anonima..?
ti becco, eccome.....
ma te ne parlo altrove...
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