mercoledì, settembre 27, 2006

il senso della mano

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Egregio prof. Van De Groof

Il nostro piccolo Mathias (13 anni) ha denunciato un vistoso calo della vista negli ultimi sei mesi, perdendo ben 3 diottrie all'occhio sinistro e quattro al destro. Siamo molto preoccupati per la sua salute e non vorremmo, come temiamo da tempo, che il tutto possa essere ricondotto ad una sua diciamo “esuberabza” ormonale. Abbiamo tentato di dissuaderlo con l'ipnosi prima e poi legandogli la mano destra con una manetta al passante dei pantaloni, con il solo risultato di spingerlo a diventare mancino e a brutalizzarsi con la sinistra. Un suo suggerimento ci darebbe infinito sollievo.

Ingo e Bertha Kauffmann

Ricevo molte lettere come questa e, Devo proprio dirvelo, con la masturbazione non si diventa ciechi. Io ormai dovrei avere un cane guida ed una pensione di invalidità totale. Debbo accontentarmi di una periartrite al polso, incerti del piacere. Però in compenso è liberatoria e, nel caso la serata non sia andata come speravate, (il che accade nel novanta per cento dei casi), potrete sempre rispolverare il classico “faccio da me”. Buona parte del merito va alla vostra fedele mano dominante. Niente preliminari estenuanti, a meno che non desideriate limargli le unghie o cospargerla di crema glisolid sussurrandogli che è una porca o che la sposerete entro l'anno. Dopo, non dovrete riaccompagnarla a casa, non sarà necessario fargli le coccole per due ore mentre state entrando in coma da sonno e sentite le voci metalliche, e romantici come siete, la ritroverete al vostro fianco al risveglio. Non vi dirà mai mentendo spudoratamente “tesoro sei stato fantastico stasera” generando quelle perverse conversazioni a catena in cui voi non dovrete rispondere “ma amore, ci ho messo i soliti quattro minuti…” (e lei fortunatamente non vi ricorderà che in realtà ce ne avete messo uno in meno). Scongiurate senza tema di smentita posizioni circensi senza rete e ansie da prestazione, anche perché, per sua natura non potrà mai chiedervene più di cinque e in caso di clamorose cilecche spaccerà il tentativo di approccio per un innocuo grattino, passando poi in modo vago e rilassante ad esplorarvi le narici infilata fino all'orologio estraendo gemme di ogni caratura e colore, per non parlare del fatto che le tasche saranno il luogo più strano in cui vi chiederà di farlo (con buona pace di ascensori, montacarichi, shuttle, latrine, cinema, ospedali psichiatrici, cinodromi, palazzetti dello sport, sale operatorie, musei delle cere, supermercati e la cucina di vostra nonna cardiopatica). Se guarderete un film porno insieme non sfoggerà risatine da manicomio criminale ad ogni rapporto anale e sarà lei a saltare le scene in cui i protagonisti parlano del senso della vita oliando due vibratori alti come Kareem Abdul Jabaar schiacciando il tasto ffw, e non scoppierà in lacrime confrontando le dimensioni e raccontandovi che l'ex di turno era uno stronzo-superdotato e ce lo aveva come un tronchetto della felicità ma che lei non poteva fare a meno di lui perché adora essere massaggiata con un crick sulla groppa purchè contemporaneamente le si citi Nazim Hikmet a memoria. Sul piano più strettamente economico invece, l'onanismo può essere una formidabile fonte di reddito, ho scoperto che il Milwakee Memorial Hospital paga 35 dollari per la donazione del seme, scioccante non trovate? Soprattutto per uno come me che lo fa gratis tutti i giorni, se fossi nato a Milwakee adesso avrei un loft in centro e una Lamborghini rossa, invece devo rottamare la mia skoda a pedali. Altri vantaggi saranno che probabilmente piacerà a vostra madre e a tutti i vostri amici, compresi quelli con cui andate a puttane ogni mercoledì. Tra le controindicazioni mi preme mettervi in guardia solo sul sesso tantrico, 4 ore di autoerotismo vi ridurranno come una mummia spastica. Spero di aver sedato ogni vostro dubbio, ricordandovi che seguendo questi pratici suggerimenti andrete incontro a risvegli dorati. come ogni mattina aprirete gli occhi nel vostro letto a una piazza e mezza sdraiati al suo fianco e gli sussurrerete un grato e amorevole buongiorno e lei, la vostra amata mano, vi mostrerà l'anulare proteso come un obelisco. Vita di merda.

tratto da "manoscritti misogini" di Roy Hobbs 1967


lunedì, settembre 18, 2006

con gli occhi chiusi

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La fuga è un passaggio ponte con il biglietto di un altro, salsedine sulle sopracciglia. Passaporto con una foto senza chili, eppure, non ho un passato leggero. Aspetto di vedere Palermo e un mattino qualsiasi, li, appena dietro la nebbia, subito dopo il sonno e le ciglia. Scelgo l'omertà di un ricordo distorto, La colpa, lavata via con la saliva, piccolo bacio di Giuda. Tra i denti è il dolore, come un morso da baio, cerchi di lingua. Scava amore mio, che poi ti guardo agitare la mano ed il lino appresso alle mie valige di cartone, ai ricordi tenuti con lo spago, insieme ad altri cento, io, che fino a cento non so nemmeno contare. La tua pietà è sulla nuca, come un braccio dietro le spalle dopo un brivido da rugiada. Sventola ancora amore mio, mezzo metro di mare ancora, e non avrò più faccia, come i ricordi con gli occhi chiusi. Arriverò di venerdì, come Il sale sulle ferite, come aceto negli occhi, senza perdono, voltato di spalle. Avere un sorriso decadente, regala appena qualche buona informazione, le sale d'attesa, i depositi bagagli e un cognome storpiato. E tu Scrivimi amore mio, una lettera al giorno e ricordati bene di non spedirle mai, perché una vita senza amore è una vita senza dolore.

mercoledì, settembre 13, 2006

una volta non basta

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"...non ho la chitarra con me, e non ricordo bene nemmeno le parole..."

Eravamo noi dal mare, biondo, birra. Eravamo noi con un sogno comune, senza tempo, a piedi nudi. Eravamo noi con poca vita addosso e senza risposte, eppure è chiedere. Eravamo noi su strade di sale, bruciate le spalle, avara vita. Eravamo noi ti chiedevo, per sempre li, per sempre. Eravamo noi, che amare costava poco, noi, in bilico tra la sabbia e la notte. Dicevo "una volta non basta, per niente..." eravamo noi, già sconfitti dal silenzio e dal tempo, quel tempo che ci ha sempre vinti. Ma eravamo noi, a gridare alla luna, immortali e vivi come non mai. eravamo noi, mai per sempre, sapevo, mai per sempre. Eravamo noi. Ma una volta, una volta non basta.

a PF.
Le cose cambiano, eppure no. Come le parole.

martedì, settembre 12, 2006

12.09.06

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foto originale di Andrea Podestà

"Forse, sono ancora in tempo per sentirmi più stronzo di ieri."


lunedì, settembre 04, 2006

eritrosina

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Come la pupilla nelle foto con il flash,come sabato scorso al giardino degli aranci, come un ricordo da portafoglio. Ovvero: cosa fare se l'amore arriva di mercoledì e voi siete dal vostro tecnico ortopedico.

ha inciso in orizzontale, lasciando la paperella a navigare in un mare rosso con due rubinetti al tramonto. Quasi piacevole, un torpore freddo, un sonno al freon e senza ricordi. ha lasciato poche cose: Una scatola d cibo per il gatto e delle uova scadute nel frigo. Un post it attaccato al freezer con una tartaruga calamitata che recita “Miei cari, mi mancate tutti. Rafael, Rasmussen e anche Jachob. Comprare il latte, ti amo, un etto di semi di zucca”. Poi, Tre camicie color melanzana nell'anta sinistra, un pigiama ben piegato sotto il cuscino, una tazza di coccio sotto il termosifone che perde, profilattici scaduti e una bibbia nel cassetto del comodino, due occhi cattivi e perplessi sotto il letto (vedi uomo nero), cinque multe non pagate e ovviamente il cazzo tra le mani e anche una poesia attaccata con lo scotch sul vetro del bagno:


Rosso E127
(poésia d'ammore)

ai fianchi delle cassiere da bar
larghi almeno come i loro sorrisi

agli ancheggi senza interesse
e comunque mai sotto il 2.7%

al tuo piacere liquido
e sempre troppo rumoroso
al mio apparecchio acustico guasto

ai riccioli intorno all'indice
come una vite senza uva
o almeno trucioli di metallo.

Alle gambe accavallate nelle sale d'attesa
alle labbra morse
agli amplessi nella stanza accanto
alle lenzuola macchiate

alle trasparenze
alle mie crociate in terra sconsacrata
e tra le chiappe rotonde

al profumo che scia
dopo una folata di gonne.

Allo sguardo della mia fornaia
ai chili di pane che butto

e un poco, ma solo un poco
al niente che sono
e pure a te.

l'E127 può essere consumato da tutti i gruppi religiosi, dai vegani e dai vegetariani.