venerdì, luglio 09, 2021

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Ho amato per 13 anni la mia migliore amica e non gliel'ho mai detto. Che era la mia migliore amica, intendo, che la amavo l'ho detto subito, non avrei potuto fare altrimenti anche perché si vedeva lontano un miglio. E poi sono cose molto più facili da dire quelle, si sa. Poi c'è stato un bacio, mi pare. Dopo abbiamo fatto l'amore un bel po' di volte, abbiamo messo su casa come diceva lei, scelto i piatti, la tinta alle pareti e i mobili, poi sono nate Camilla e Greta ma non ricordo se in quest’ordine e allora abbiamo comprato una macchina più grande, io ho cambiato lavoro tre, quattro volte, lei colore dei capelli almeno una trentina, abbiamo litigato per un sacco di cose inutili, a me sono caduti i capelli e a lei sono venute delle rughette molto carine intorno agli occhi, io sono diventato un po' pigro, lei faceva disegni sempre molto più belli dei miei ma non sono mai stato invidioso, anzi, poi abbiamo fatto una ventina di viaggi molto belli, anche se a me all’inizio non andava mai troppo, che viaggiare mi stressa. Poi, un giorno, mentre stavamo seduti davanti a un caffè, se n'è andata. Cioè, non è che è morta, semplicemente si è dissolta, un attimo prima era lì che versava lo zucchero di canna nella tazzina e un attimo dopo non c'era più. Mi pare che stesse dicendo che non era colpa mia, che le dispiaceva, che certe cose succedono e basta, o qualcosa del genere, come se questo potesse consolarmi in qualche modo. Per un attimo ho pensato anche di essermi immaginato tutto, figlie comprese. Poi, sono rimasto da solo, ed è successo qualcosa di molto strano: è successo che ho dovuto imparare a smettere di amare, mio malgrado, un poco alla volta, un giorno alla volta, che era un po' come imparare di nuovo a respirare o camminare, se capite cosa intendo. E mentre lei era da qualche parte a ridere, mangiare, respirare o fare l'amore, io, stavo ancora fermo a quel cazzo di tavolo da caffè. Ma non era di questo che volevo parlarvi, perché alla fine, per quanto possa sembrare strano, il sesso e tutte quelle altre cose che mi sembravano imprescindibili nei miei giorni insieme, erano diventate improvvisamente dettagli sfocati.

E quindi è successo che mi mancava l’amica, invece, come l’aria. Perché a lei dicevo cose che alla donna con cui passavo le notti, non riuscivo a dire.
Ah, dimenticavo la cosa più importante: poi è successo anche che ho smesso di bere caffè.

2 Comments:

Anonymous riccardo uccheddu said...

Ciao!
Secondo me hai scritto un racconto geniale.
Non hai mai pensato di dilatarlo-trasformarlo in romanzo, o almeno in... non so, in un racconto lungo?
Ripasserò presto

P.s.: la genialità non "sfocherebbe" neanche se il racconto restasse così come è.

4:14 PM  
Blogger Hobbs said...

Grazie, no, in questo caso non ci avevo pensato, in altre occasioni invece l'ho fatto. Ma ci penserò :) a presto.

7:38 PM  

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