robert ford
Andrew Whyet
ammaliato dall'alta bigiotteria dei tuoi sorrisi e dagli strani cappelli, rispondevo fiero dei miei speroni fatti coi tappi della birra moretti. i fagiani che ti portavo dopo le battute di caccia al conad " la mira è tutto" dicevo, che spennare cacciagione ti dava il vomito. Robert Ford era solo un ragazzino di dodici anni, un'ombra di baffi, imperlati di gioventù. eppure avevo più dimestichezza con le armi da guerra che con le cosce aperte, il che si spiega col fatto che le donne fanno più paura della morte, certe volte. ed era per questo che ti dicevo "come t'amo io, tu, non ti sei amata mai". ma erano duelli persi in partenza e tra la polvere, sparando a salve, per educazione.
7 Comments:
parafrasando me stessa..vorrei scrivere qualcosa di intelligente, o almeno di poetico.
Ma questo post è solo così bello, che mi lascia in silenzio.
Quiete e polvere.
lila: grazie di cuore, per il commento, e per essere ormai una delle poche anime che frequenta questo luogo, diventato così silenzioso..
Si sente il rumore degli speroni, ma soprattutto la musica della tua penna. Non farla smettere mai
Berenice: Benvenuta, e grazie per il commento, troppo buona...
Ho una musa capricciosa e volubile. E le muse non vogliono essere amate, l'ho scoperto nel tempo.
mi resta un buon orecchio, ma dubito che basti, almeno per ora.
buondì, e a presto.
mi chiedevo che fine avessi fatto, nessuna fine, ci sei
will
will: non mi sono mai mosso...
quanto tempo è passato vero? Sei sempre in splendida forma. Bravissimo come sempre. Ho voglia di prendermi del tempo e di leggerti addosso. Ciao hobs:)
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