sabato, ottobre 13, 2007

la giacca




pensavo che bastasse disegnarla una finestra, deve essere l'amianto nella fodera, per tutti quei pensieri ignifughi pieni di lana di vetro e misto cotone, o per il pezzo di legno che mi cacciate sotto la lingua ogni volta benedetta. Uscire da questa giacca, chiuso nei gomiti nudi con le toppe, a ricordarmi della tettona che lavora al caffè, e il caffè lo fa da schifo a dirla tutta, però, mi porta sempre la bustina dello zucchero e poi mi sorride e ricorda il mio nome. E allora capita che ne bevo dodici in un giorno e non chiudo occhio tutta la notte, e allora mi dite che vi rompo i coglioni, che leggo ad alta voce, che non ho età. E allora stringete bene dietro la schiena, dove c'è il cuoio delle vertebre, la taglia stinta della prigionia, il dolore salato della bella stagione, uno stomaco contro i bottoni. Roba da poco, tasche e bocche cucite come le confessioni, dentro le costole, arreso al velluto. Sento il respiro grosso di chi è nascosto nell'armadio e nessuno lo cerca. Senza le tue stampelle di legno queste spalle sarebbero senza premure, e non è per dire ma due maniche sono troppe per chiunque, figurarsi un buco per il collo. Credevo che bastasse disegnarla una finestra, la targhetta che mi graffia il collo recita a soggetto: 70% acrilico, 23% senso unico di colpa, taglia corto mi dico, succhiando naftalina, che tutto ha un prezzo, anche essere nei tuoi panni, in saldo.

“ voleva un pensiero felice, o almeno, con una lima dentro”

22 Comments:

Anonymous Anonimo said...

tu mio caro, non sei certamente un vestito che può andare in saldo, troppo pregiato... e non azzardarti a contraddirmi...
Niobe

10:20 PM  
Blogger daniela said...

"Sento il respiro grosso di chi è nascosto nell'armadio e nessuno lo cerca".
Io invece sento il respiro accennato di chi è nascosto in quello che scrive, tutti lo cercano ma lui continua a nascondersi, e a scrivere di giacche che non indosserà mai, perchè, come dice Niobe, non è di saldo che si parla ma di capi da boutique.

2:54 AM  
Anonymous Anonimo said...

che infatti poi uno non per niente se mette quei giacchetti da pescatore pieni di tasche dove mettere matite per disegnare finestre o tenere al caldo un tot di premure.

commento confuso del lunedì mattina. sorri samanta.

11:36 AM  
Blogger Stefano Magherini said...

:)

11:52 PM  
Anonymous Anonimo said...

finalmente sei nella giacca.
aspettavo questo momento.

so che non ti sbottonerai comunque.

6:20 AM  
Anonymous Anonimo said...

anche da dentro una giacca "sprigioni" parole che "liberano" la mente....
ti abbraccio
Alpan

12:54 PM  
Anonymous Anonimo said...

Leggere quello che scrivi è come entrare in un labirinto di emozioni e non volerne uscire più.

1:34 PM  
Blogger hobbs said...

niobe: tu non hai occhio per i dettagli, guarda bene le cuciture...

daniela: roba in disuso, da soffitta...

ceciarelses: quante tasche, forse troppe? "come sei vestito?" "male" :)...

p.s.
adoro i commenti confusi del lunedì mattina.

amelia: :)...odio le cerniere lampo, però.

stewe miles: benvenuto.

alpan: perchè ci ho un taschino di sicurezza io.

amoilmare: grazie, ma, meglio entrare o uscire? :)

3:55 PM  
Anonymous Anonimo said...

E' meglio entrare.
Se non altro c'è l'effetto sorpresa :)

9:15 AM  
Anonymous Anonimo said...

ti dice male caro mio, io guardo sopratutto i dettagli e le cuciture sn la mia passione...
Niobe

12:29 PM  
Anonymous Anonimo said...

uscire da questa giacca.
se ci si è entrati è impossibile
perché poi ci sono gli odori.
inequivocabili.
una sorta di matrice genica che verrà archiviata e che verrà riconosciuta ogni qual volta che.

2:36 PM  
Anonymous Anonimo said...

e comunque a me sembra di avere solo limette dentro.
e non vai da nessuna parte con quelle.

6:07 AM  
Blogger hobbs said...

amoilmare: la sorpresa è per chi ci vede entrare...

niobe: Miobe!

elena: è vero, a questo pezzo mancava l'olfatto.

amelia: per fare una lima quante loimette ci vogliono? il che mi porta a pensare che se smettessimo di rasparci le unghie, probabilmente saremmo più liberi...

10:39 AM  
Anonymous Anonimo said...

Ci sarebbe da conservare le targhette, quando si butta tutto via. E provare a indovinare di ciascuna la provenienza esatta, la sensazione del tessuto, e da cosa quella giacca là ci ha coperto le spalle.

SmokingP

7:00 PM  
Anonymous Anonimo said...

sono le unghie che graffiano noi. non il contrario.

11:45 AM  
Blogger hobbs said...

smokingpermitted: vero, e, ricordare o non dimenticare? questo è il post delle domande...
le mie targhette sono tutte stinte però.

amelia: per questo qualcuno le lima, e qualcuno no.

12:18 PM  
Anonymous Anonimo said...

un saluto volante. un bacio.
che qua il reale mi sta travolgendo e non ho più nemmeno il tempo di respirare.

5:00 PM  
Blogger hobbs said...

flounder: ossigeniamoci, stravolgiamoci, e per carità di Dio torna a scrivere. baci.

5:13 PM  
Anonymous Anonimo said...

non c'è niente di certo in quello che dici.
ma sarebbe strano il contrario.

5:33 PM  
Blogger Ildemansionato said...

La penso anch'io come Daniela "Io invece sento il respiro accennato di chi � nascosto in quello che scrive"

e quello che scrivi mi piace.
Ciao a tutti

6:02 PM  
Blogger hobbs said...

amelia: vero, abbiamo bisogno di dubbi, non di certezze.

ildemansionato: benvenuto, e grazie degli apprezzamenti. in verità, non scrivo di me qui, mai. Racconto piccole storie niente che mi riguardi. ecco, non mi riguardo, ma guardo.

11:10 PM  
Anonymous Anonimo said...

leggere l'intero blog, pretty good

11:34 PM  

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