[posto 16]
"Questo è il mio posto" lo dice distrattamente, guardando un tizio di Potenza che puzza di olio di fegato di merluzzo e russa con un giornale sulla faccia. Dietro al vetro scorre il rullo del pomeriggio, che si porta appresso alberi, case, passaggi a livello. Un ragazzino oltre il vetro opaco, continua a salutare greggi di pecore indistinti, sfocati, ma dice che porta bene, dice. Sua madre dorme con gli occhiali sul naso, le si vedono le mutande, e lei lo sa bene. Insomma il mio posto, il posto 16 vicino al finestrino è di un tizio grasso come un capodoglio e con la cravatta stretta. Mi mostra il biglietto, tra le dita rosa e senza peluria. Stesso posto, stesso giorno, un errore del computer, penso. La mamma finge di svegliarsi e si abbassa la gonna. C'è un senso per ogni cosa, anche per un posto sbagliato "Prego" mi alzo, e cedo il mio momento giusto.
4 Comments:
anche trenitalia a volte è puntuale :)
La serendipità viaggia sulle strade ferrate.
amanda: suo malgrado... :)
aitan: ma esiste?
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