non guardarmi
Jenny saville
"Non guardarmi, non
così" poi, lo aveva chiuso insieme
al buio in una scatola con dei buchi sul coperchio. Si era ricordato così, di
quella volta. Del passero e di suo fratello Paolo, e che in mezzo ai respiri
delle ciacle ne aveva trovato uno caduto dal nido. Lo gurdava da dietro un
sasso con due punte di spillo per occhi. "Lo portiamo a casa?" Paolo
aveva riso, gli aveva carezzato la testa con la punta di un dito, e po, lo
aveva stretto nel pugno fino a farlo morire.
Ha un ricciolo di ovatta poco sopra la fronte, e mi viene di poggiarci
la mano, posando prima il coltello sul piano di marmo. Ho sperato che
abbassasse lo sguardo, niente. Eppure, un attimo fa, sono sicuro di averlo
sentito belare. Il fatto è che tutto quello che resta negli occhi di chi se ne
va, l'ultimo istante, è una mattanza. Mi sposto un poco, guardo la vernice
rossa colargli sulla fronte, sul naso. Mi metto una mano davanti alla bocca.
Buona pasqua.
Avevano cercato Paolo tutta la notte, con delle torce. C'erano i
carabinieri, e anche i vigili del fuoco. Ne aveva parlato anche la radio. A
casa aveva detto che erano scivolati in un dirupo cercando un tesoro. E che lui
aveva battuto la testa. Ma non riusciva a ricordarsi dove.
Portare una bestia sulle spalle, è come caricarsi un morto. Quell'odore
non va più via, è scritto nelle facce degli altri ad ogni saluto, nelle docce
con cui mi graffio di dosso qualcosa che non si vede. Si sente, però. Ecco, è
così: portare una bestia dentro, è come Portare un morto sulle spalle, adesso
fila il discorso. "Tu non guardarmi ti ho detto. Non così"
Il sasso cade a terra, e poi rotola. E si accorse che tra le gambe era
successo qualcosa. Poi aveva visto Paolo scivolare in ginocchio, aveva fatto
uno strano verso con la gola e lo aveva fissato a lungo , ma senza domande.
"Non mi guardare, non così" e poi ,Paolo, era rimasto arruffato
vicino al passero. Lo aveva trascinato fino al ciglio del dirupo, e lo aveva
spinto giù. Le cose morte pesano troppo.Troppo per meritarsi di vivere.
"Nessuno vola di mercoledì" si disse un attimo prima di scappare
verso casa, con il fardello di piume nel palmo della mano.
La nausea è fango scuro. Mi piego in due poggiando le mani alla ceramica
bianca del cesso. Guardo colare il petrolio in mezzo alle gambe, mi sporco le
scarpe. La lampadina del bagno dondola, due righe di sale sulla faccia, il neon
danza come sa, la signora Quattrocchi da dietro il bancone chiede con un grammofono
se c'è nessuno, e nessuno risponde. La signora Quattrocchi, fissa non
ricambiata lo spezzatino di ieri. Io vomito ancora. La signora quattrocchi se
ne va. "Non guardarmi, non così" ti volto verso il muro e mi tolgo
il camice. Giro il cartello sulla porta a vetri. Torno Subito.
7 Comments:
Hobbs sono passata e ripassata, l'ho letto, mi ha fatto male, l'ho riletto e continua a farmene,
ma quanto complicato sei?
Non è mai facile leggerti e alle volte quando vedo nell'elenco blog che sei posizionato in alto e capisco che ci sei "di nuovo" ci scivolo sopra, non è il momento. Tu colpisci negli angoli bui, soffi gelo e provochi reazioni salate...
Ma torno sempre (prima o poi) ...
Mrs QT
amanda: meno di quanto sembra, giuro... :)
Quentin: sappiamo che ci sei...
Leggerti è sempre emozionante ed evocativo, bello ma è anche un pezzo assai toccante e "forte" in tutti i suoi significati.
Parole che fremono e sussultano, scricchiolano e gemono un po' sulla carta, che si ripercuotono dentro come un eco e quel vomitare, svuotare... alla fine, sa un po' di liberazione forse.
"Non guardarmi, non così"
un titolo molto significativo che racchiude già da solo, in sé, una storia che narra, rievoca, illustra... "non guardarmi, non così" osservami, percepiscimi invece, riconoscimi e indovinami anche un po'.
Alba,
Questo pezzo ha un'importanza che va ben oltre il senso delle sue parole...
un giorno ti racconterò.
si percepisce che è un pezzo molto sentito, attendo allora, amo stare ad ascoltare, sentire raccontare.
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