passaggio
Jenny Saville
Non sarò più un bambino. Non scivolerò più nei tuoi tacchi, verso la punta, con uno sparo di rossetto ai lati della bocca, davanti al tuo specchio, e due perle di fiume appoggiate sulle orecchie. Le ciglia troppo corte, le calze troppo grandi, in punta di piedi. Devo nasconderlo tra le gambe adesso, come non hai fatto tu, scordarmi che sono nel corpo sbagliato, quello di un altro, bella caricatura. L'ansimare lento che sento, è ridere tra le cosce, il respiro della colpa. Dimmelo ancora che sono bellissima, voglio solo essere madre.
21 Comments:
qui sotto c'è scritto: scegli un'identità. io non so se riesco a sceglierla. certo non ho le difficoltà enormi di questa storia. ma a volte l'identità manca, sì.
e non manca solo l'identità.
NON POTEVI FARE MEGLIO PER QUESTO POST...DICO DAVVERO..
BACI
NIOBE
quello sguardo norMale mi inquieta.
Forse il più bel post che hai scritto finora. L'ultima frase è l'essenza di ciò che si è e ciò che si vorrebbe essere e non conta ciò che si ha tra le gambe.
Bellissimo.
E la Saville mi piace un fracco perchè non conta balle e ti fa quasi male fisico pre la forza che sprigiona.
Anche lei lavora in un loft:)
Buona notte:)
Anch'io trovo bellissimo il post e l'immagine...
freesia: la fregatura è nel convincersi di averne trovata una. siamo esseri mutevoli, anzi no, mutanti.
niobe: qua e la, forse qualcosa.
amelia: struggente, nella sua normalità.
svirgola: è una delle poche ad averne diritto, non è di certo spazio sprecato quello.
blualessandro: lei è straordinaria.
mi ricordo quando l'hai pensata...
e l'hai scritta che meglio non potevi....;)
ti abbraccio
alpan
nn soltanto qua e là..
baci
Niobe
prpr blll qu pst dvvr
alpan: mi guardo intorno...
anonimo: io ti conosco...:)
Una hobbsiana Princesa.
(e allora il bisturi per seni e fianchi
in una vertigine di anestesia
finché il mio corpo mi rassomigli
sul lungomare di Bahia)
SmokingPerm
hai ragione, scusa, non mi ero firmata
grc
smokingpermitted: è un accostamento che mi lusinga e mi onora. spero di meritarlo...
grace: era già una firma quel commento.
Imabarazzante condizione quella di essere in un corpo che non senti tuo, come a volte sono imbarazzanti certi sogni.
fotoreportress: anche doloroso e inquietante. Potrebbe essere l'orlo di un baratro, anche se notavo il paradosso per cui al non riconoscersi fuori, corrisponde una così ferma volontà nel sapere cosa e come si è dentro. Il che, mi spingerebbe a cambiare corpo anche stamattina, ma solo dopo il caffè.
p.s.
per i tuoi incubi, cambia dieta...:)
inquieta tutto tanto.. le tue parole.. il quadro, o meglio , il soggetto...
zoe: si, so che ha fattto questo effetto a molte persone, molti, non hanno commentato, eppure, seppur comprendendo le tue impressioni che sono figlie di una scrittura violenta, la mia, mi stupisco sempre nel rileggerlo a commuovermi da solo. io lo trovo struggente, pensa te.
ma è il bello dello scrivere e del leggere, la diversità delle percezioni e dei colori. bello.
ero certa di averto già scritto che c'è in linea il nuovo Buràn
grazie
(sono laconica e nervosetta, nonché assonnata)
e poi volevo dire che questo post tocca uno dei miei temi cari, il cambio di sesso.
(no, no, io non c'entro, giuro)
l'essere struggente nasce da quelle negazioni iniziali, per me.
nello sguardo mi pare cogliere come una sorta di paura ma, al tempo stesso, di fierezza nel dire, semplicemente, io sono. io sono così.
e la chiusa è una sorta di preghiera laica. molto bella.
(molto bello, qui)
flounder: lo avevo scritto tempo fa, come sempre diverso, da come lo leggi ora, con un finale meno convincente, eppure no. Ho desiderato spesso cambiare sesso, ma per altri motivi...
p.s.
auguri per il vostro buran.
e.l.e.n.a: si, è vero, ed è bello che sia stata colta. si nega, forse anche molto altro, per poter affermare il suo essere.
grazie, mi piace che tu sia anche qui.
ah no, mio caro.
buràn è anche tuo.
porta il tuo nome
(vorrai mica liberartene così?)
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