out
John Mc.enroe
nessuno gioca sulla terra rossa così, non se lo aspetta di vedermi scendere a rete come una furia, gli rubo il tempo entro un metro e mezzo nel campo e gioco a ping pong. La terra sotto le scarpe mi da fastidio, devo tirarla via con dei colpi sotto la suola, ma quanti chilometri ho fatto fin qui? E chi nse ne frega poi. Mi guarda senza espressione tira legnate e basta, ho più talento io nel dito mignolo che lui in tutto il corpo, ma quanto corre? La risposta arriva prima ancora che abbia finito di servire, perche io già so dove mettere la palla, se voglio la metto su una moneta, volete scommettere?..da ragazzino ne ho vinte tante, una volta cento dollari c’ho vinto… Mr. Scrabbs gridava “Mettila qua John!” e piazzava una moneta da un quarto di dollaro dall’altra parte del campo.. E quest’idiota che chiama fuori, fuori cosa? Testa di cazzo, lo sai o no con chi stai parlando, lo sai o no cosa hai appena fatto, un colpo più bello di questo, non capiterà più, non capiscono, non sanno. Il colpo perfetto, il game perfetto, la partita perfetta questo stò facendo oggi è questo che cerco da una vita, ne parleranno per anni e diranno “quell’irlandese pazzo è il più grande tennista di tutti i tempi”. Non si gioca sulla terra rossa così, non si impugna la racchetta così, non si guarda il campo così con le spalle dritte, non si insulta il pubblico, non si sputa al giudice di sedia, non si distrugge la racchetta, non si serve così, con quelle curve ad uscire rubate al baseball e a qualche dio della balistica, non si tira con la sinistra, perchè i mancini sono figli del demonio, e Scotty Powell che mi spaccava la faccia fuori da scuola e mi pigliava per il culo perché sono roscio, rosso come un riflesso, ma non ho mai pianto io. Nessuno gioca come me, perché non sono stato ad ascoltarvi. Devo rubargli il tempo, entrare un metro e mezzo nel campo, la terra sotto le scarpe mi da fastidio, se solo ci fosse l’erba.
16 Comments:
mi regalo il primo commento perchè glielo devo, perchè nessuno ha significato nella mia vita di adolescente quanto lui, John Patrick mc. enroe. Per me, e non solo, è stato il prototipo della genialità e del talentosportivo in assoluto, e nessuno storca il naso perchè si può essere geni inseguendo un pallone o agitando una racchetta, il talento non fa distinzioni, non di genere. Lui ha rappresentato l'anomalia, la ribellione e la bellezza tutte in un unica straordinaria creatura. Diverso era il modo di impugnare la racchetta, di colpire la palla di muoversi, di approcciare una gara e gli avversari, sublimando l'aspetto del tennis che più amo che è l'essere soli e dover rispondere solamente a se stessi in ogni momento della gara. Nel 1984 in una partita memorabile nella finale del Roland Garros incontra Ivan Lendl, Mac gioca il più bel tennis d'attacco mai visto sulla terra rossa e per chi mastica tennis questo ha un significato... Mac vince due set a zero ed ha la palla del tre a zero nel terzo. Un giudice chiama un Out, e Mac comincia ad inveire litigare ingiuriare, complicandosi la vita ed il match. perderà al quinto set una memorabile partita già vinta e da quel giorno no sarà mai più lo stesso. Eppure in quella stupida lite c'era tutta la sua essenza, la rabbia di un genio dello sport che nulla aveva a che spartire con gli avversari e le regole, con gli arbitri e le statistiche. In quel momento di follia non ha negato la sua identità ed io se possibile l'ho amato ancora di più.
Bella storia, e il post suggella il tutto.
"Nessuno gioca come me, perché non sono stato ad ascoltarvi"... bisognerebbe ricordarselo più spesso, branchi di pecore che non siamo altro...
reportress: grazie, ma nel guardarla, da tifoso, fu una grande sofferenza. passai da uno stato di esaltazione per una vittoria ormai a portata di mano alla cocente delusione per la sconfitta. la vita del tifoso può essere durissima...:)
daniela: è una vita che me lo dico, e che non mi ascolto.
ho una gran memoria..io.. sarà perchè sono mancina.
will: non si dice mancina, ma "diversamente destra"...:)
MANCINA, destra sarai tu.
destrorsa.
Quanto si possa tenere ad un "mito" lo so. Eccome. E' per questo che, ogni tanto, dico: "volevo essere Gilles Villeneuve".
Serena
serena: assolutamente daccordo con te, villeneuve, è stato il suo alter ego automobilistico.
Spendiamo due parole allora per quell'avversario.
Lendl: la nemesi, il fondocampo, la calma, la meticolosità, l'inespressione, la freddezza e l'autocontrollo. La pulizia dello stile. Praticamente un robot.
A me faceva un'impressione terribile quando tutto questo si incrinava e lui di colpo appariva vulnerabile tornando umano. Lui, le olimpiadi di Seul e le ennesime repliche di Saranno Famosi mi hanno incollata allo schermo per ore verso la fine degli anni '80.
SmokingPer
talentuosi ci si nasce, non ce lo si inventa e nemmeno s'ompara.
ci si nasce ed agli altri non resta che ammirare
non so se è meglio il tuo post il commento che ti sei regalato perchè glielo dovevi
ciao hobbs
con ammirazione(lasciami esagerare ogni tanto che te lo meriti)
freeflight
ps. azz ho scritto da cani!
mi hai capito lo stesso vero?
ciao hobbs
sempre la free
un genio è sempre un ribelle, o forse la ribellione è il substrato involontario del genio.
BUONA PASQUA HOBBS
gipsy
...e basta, tanto ha vinto di più Lendl... ;-)
Ugo77
smoking: saranno famosi era uno spettacolo, lendl meno, non lo ricordo umano nemmeno nella sconfitta, (inespressivo come nella vittoria)
p.s.
ma seul è quella di ben jhonson e il doping?...
free: è meglio mc.enroe, ecco :) (ma tu esagera pure...)
gipsyqueen: due facce della stessa medaglia, si. Augurissimi
ugo77: ma la pianti lei, e il doppio dove lo lasciamo? :))
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