casa rossa
Red nose studio
sogna di porte che si aprono e più spesso si chiudono. Camilla sogna la casa rossa, abitata da altri, e gli altri hanno spostato i mobili, e c'è un altra luce, stenta a riconoscerla eppure è lei. Al tavolo della cucina c'è seduta una famiglia, mangiano teste di pesce e la guardano obliqui, un bambino grasso gliene offre una, lei fa di no con la testa e si volta. Sua nonna è fuori, e le chiede perché non le fanno entrare, allora, con la voce che trema deve spiegarle, mentre le pettina i capelli, che quella non è più casa loro, ma che hanno i ricordi, e che niente non è più nostro, almeno finché non ce ne dimentichiamo. Poi, sotto un pezzo di cotto scheggiato, trova un vecchio giocattolo di latta, sembra suo, somiglia a qualcosa di suo. Ha una chiave, la gira tre volte, e il giocattolo di latta in una danza da orologeria parla una musica straniera, note che conosce, nel tempo perfetto di una capriola, di aste e bilancieri. E allora, piange, come solo nei sogni si può piangere, senza lacrime.
19 Comments:
E quanti sogni vissuti e quanta vita sognata, in quel giocattolo di latta rimasto a lungo fermo, che riapre la chiave della malinconia...
Serena
Evoca sogni di rimpatri degli esiliati di guerra, bello, e lo sguardo della pupazza è una malinconia che ci sta dentro.
Mi ha strappato il cuore.
Io spero che tu non abbia lo stesso animo di ciò che hai scritto. Bellissimo ma di una tristezza...Buona domenica:)
quando le nonne ti sciolgono i nodi, gli occhi vedono di più. e rientrano nelle case rosse.
che tenerezza
Smoking
i giocattoli si guastano sempre
quando me ne accorgo li lancio con violenza contro il muro
se deve esser rotto, che rotto sia
free
triste e tenero...eeeehhhhh
Ma sai che tempo fa non mi faceva postare commenti il tuo blog???
bellissimo, ma questa non è una novità...
baci
Niobe
ps: riesci a farmi venire i brividi lungo la schiena, non so se ti fa piacere saperlo, ma trasmetti tante emozioni.
serena: lo sogno così spesso, come camilla.
fotoreportress: pensavo, che anche chi ha avuto la fortuna di tornare, forse, non è mai più tornato a casa comunque.
svirgola: è un po doloroso in effetti, ma è solamente figlio, o figlia, di un sogno ricorrente.
amelia: mi è sempre sembrato un gesto talmente intimo e rassicurante, c'è la carezza ed il prendersi cura dell'altro, come un abbraccio.
smokingpermitted: arrivi sempre come una sorpresa tu, bello.
free: mi piacciono molto, soprattutto quelli d'epoca, di latta o di legno anche, mi sembra di sentirne la storia dietro, e i ricordi.
dessd: come un nodo in gola...
blualessandro: eh, lo so, il blog aveva la dissenteria.
niobe: grazie, :)
p.s.
secondo me dipende dal fatto che so montare i mobili di ikea...:)
Altro che moschettiera... te porto il Troll in gonnella che conosciamo ....grrrr
Niobe
certe pettinate ti abbracciano molto a lungo.
con cura, sempre.
devo scriverti. è un'ugenza, tipo codice rosso.
ecco. che una viene qui e si trova un pezzo della sua storia recentissima, fotografato qui. tu sei pazzesco. e non riesco a non stupirmi, ogni volta.
ti riempio di baci.
p.s. vieni a casa mia, che c'ho un botto di mobili ikea che t'aspettano. :)
niente non è più nostro, almeno finché non ce ne dimentichiamo: da morirne.
niobe: ho fatto l'antitetanica, spero che basti...
amelia: scrivimi quando vuoi :)
freesia: grazie, e io che mi stavo arrovellando per cambiare lavoro...
niente non è più nostro, almeno finché non ce ne dimentichiamo.
perciò i ricordi sono importanti :-)
ed io mi ricordo si mi ricordo
non basta...fidati
Niobe
Oggi ho pettinato i capelli a mia nonna, dopo aver letto questo post.
E se niente è più nostro, almeno finchè non ce ne dimentichiamo, sono la persona più ricca del mondo.
Grazie Hobbs per queste parole.
didola: ricordare è un lavoro, duro.
niobe: c'è vo anitra w.c.
daniela: grazie a voi per le vostre.
Le case che abitiamo sono testimoni~ spettatrici, silenziose e premurose della vita che vi pulsa e scorre all'interno, a loro volta forse un po' ci abitano, trovano posto in noi e vi dimorano, perlomeno fino a quando come giustamente dici... non recidiamo il cordone ombelicale dei ricordi che ci lega loro,
... e non ce ne dimentichiamo.
... e se a volte vengono a trovarci nei sogni è per non essere dimenticate.
E, non so... ma mi piace immaginare che anche loro conservino sotto gli strati di vernice che si stratificano nel tempo, sotto ai pavimenti che di volta in volta vengono rinnovati, racchiuse nei muri che hanno assorbito gli odori, rumori, sospiri, grida e così via,
l'essenza, la memoria di chi le ha vissute,
"Ogni casa ha una sua musica, sta nelle pareti che trattengono le parole, il tono delle voci, le grida, il silenzio, i fiati"
~ Marco Lodoli ~
è un bellissimo racconto
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