sonatina sgrammaticata
Cartier Bresson
Rue de Chambronne 23 , luglio 1953. (non piove)
“Non ho nient'altro da raccontarvi, sapete. Le parole prima o poi finiscono, come tutto quanto il resto. Ho vuotato ogni scatola, ogni cassetto. Ho inalato naftalina, e la notte, le tarme le ho sentite grattare lo stesso, ingrassarsi di legno fradicio. Dovrei farmi la barba, li per li,non mi sono nemmeno riconosciuto, e poi, in uno specchio al mercurio, con il vestito buono e la brillantina sulle tempie sembriamo tutti poeti o funzionari. Ci sono passi per le scale, puntuali come solo le scarpe dei burocrati sanno esserlo. Bussano. Sul modulo H 34 era scritto così : Parole a Rendere. Sarà difficile spiegarlo ora, convincerli che non ho più niente, che non sono stato ai patti, che ho dato via tutto, svenduto ogni virgola per vanità, per paura. Apro. Entrano un nano maculato con gessato bombetta e scarpe cotton club, tiene una pistola nella cintola delle mutande, la canna struscia per terra e mi insanguina il parquet, un borgomastro mancino con un buco in gola, baffi di martora 05 e i denti gialli, e un insetto stecco con carta verde, orologio da tasca fermo alle tre e l'alito pesante in una pronuncia tartara, ma senza tuorlo d'uovo. Il tizio con il buco in gola mi gracchia con un microfono i suoi diritti in perfetto stile radio londra, e poi, mi chiede se ho capito bene cosa mi aspetta, e se quella in calce è la mia firma. Faccio un cenno con la testa. Ripiega il foglio nei guanti, si guarda intorno con un periscopio e raccoglie da terra una esse, poi, mi indica la porta. Mi frugo le tasche, chissà se posso farmi la barba prima”.
29 Comments:
Forse avresti dovuto fare il cantastorie anzichè lo scrittore. Verba volant...
Ti aspetteremo fino a quando tornerai in libertà:)
Forse avresti dovuto fare il cantastorie anzichè lo scrittore. Verba volant...
Ti aspetteremo fino a quando tornerai in libertà:)
Volevo che il concetto fosse chiaro:)
Giochetti del piccì, scusa.
Fossero stati mafiosi la barba te l'avrebero fatta loro.
svirgola: non sono ne l'uno ne l'altro in verità. tempo fa dicevo a qualcuno, che il bello della scrittura è che le parole esistono già, non ne devi inventare di nuove, e che non hai che da scegliere quelle giuste. Ma, quello che mi domando di tanto in tanto è cosa succede (o succederà) quando si esauricono le scorte, qunado non si ha più niente da raccontare.
fotoreportress: magari è andata proprio così.
Esiste un luogo dove le parole sono inesauribili e si spandono per l'universo tutto. Non finiranno mai finchè noi ci saremo. Per cui se finiranno le tue scorte, potrai ascoltare quelle degli altri in attesa che la tua energia le riporti a te.
p.s. il difficile sta proprio nel scegliere quelle giuste, e metterle nel posto giusto, altrimenti sarebbero solo runore o lettere scritte a caso:)
io rimango in attesa di un libro di racconti tuo...lo voglio lo voglio lo voglio!
tu ti devi leggere Millàs, che forse è uno dei miei preferiti.
il suo ordine alfabetico, il disordine del tuo nome, i piedi che decidono di condurre vite separate, le scarpe che si fidanzano, il giovanotto che smarrisce la sua identità in metropolitana.
svirgola: hai un modo molto poetico di vedre la cosa, e mi piace. e in fondo, non resta che augurarsi che tu abbia anche ragione.
dessd: ma non sono mica uno scrittore io, al limite, un parolaio...:)
flounder: flò, aspetto i tuoi commenti come i bambini i regali di natale, e aspetto anche di diventare uno dei tuoi preferiti, come Millàs.
leggiuto e piaciuto questo piacciabondissimo post. Come sempre anzi, de ppiu', ammazza aho.
charm
charm: na botta de trasteverite?
tu sei già il mio preferito.
ma che storie son queste?
flounder: storie da hobbs!
Secondo me il magazzino delle parole è infinito: funziona al contrario anzi, più ne prendi, più ne rimangono. E comunque, che tu sia scrittore, o parolaio, o qualunque altra cosa, non credo che morirai così, senza nemmeno esserti fatto la barba...
daniela: stavo pensando di farmela crescere prima, così, tanto per non averci il problema. Ma la barba sarebbe il meno, la cosa che di più mi seccherebbe è proprio morire...
ma i poeti sono immortali
Merde!
ma i poeti sono immortali
Merde!
didola: diciamo che rompono i cabbasisi per l'eternità...
dici...le parole esistono già
come le note
ascolta il battere dei tasti sulla tastiera, senti?
è suono
a volte musica
a volte silenzio
ispirazione
inspirazione
respiriamo in giorni che sembrano uguali
da non raccontare
ed invece no
un amico mi disse un giorno
è l'alternanza che crea la differenza
lo copio qui ma tengo l'originale perchè è un prezioso pensiero
free
correzione
per tasti intendevo dita
dai sorridi
ciao
free
va beh anche come parolaio...io aspetto!
dessd: che responsabilità, il fatto è che qui, mi ci trovo proprio bene, e poi, non devi tirar fuori una lira per leggermi :))...
free: pause, note, gli stessi elementi per tutti, a disposizione di tutti e gratis. In questo la musica è molto più democratica e meno aristocratica della scrittura. Può davvero essere figlia del puro istinto. ma, la cosa a cui dovremmo essere preparati (e non credo sia possibile davvero) è il momento esatto in cui si capisce che non si ha più niente da dire, in cui si diventa seriali, il momento in cui si percepisce che non sono le idee a cercarci, ma noi a cercare loro. Ecco, quello è il momento in cui ci si finge stanchi di fare ciò che amiamo.
Ciao Ale, passo per un saluto e un bacio... il nano maculato mi ricorda il caffè macchiato, magari un po' ristretto.
Pralina (non loggata per un crash al mio pc)
toc toc... ti posso lasciare un bacino oggi, proprio oggi? :)))
anzi mille e mille baci. :******
pralina: l'immagine che hai evocato è decisamente più soft della mia. Devo dirti che negli ultimi tempi sono diventato dipendente dal caffè al ging seng, e la cosa la trovo assolutamente inspiegabile...
freesia: e che è tutto st'affetto de prima mattina? :)
vorresti mica dire che di solito non lo sono, eh!!!??? :P
te vojo bbbene, o sai.
vorresti mica dire che di solito non lo sono, eh!!!??? :P
te vojo bbbene, o sai.
freesia: se lo dici due volte di fila bisognerà crederci...
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