le parole in prestito
Red Nose Studio
Dei libri non sopporto le orecchie alle pagine, e nemmeno le sottolineature. Dei libri mi piacciono i segnalibri. Per la pazienza, e il rispetto. L'odore della carta invece, per l'intimità. Li sfioro appena, li leggo in punta di polpastrelli, come se li dovessi restituire. Le case invece mi piacciono vissute, con i graffi dei giorni e anche un poco di umidità agli angoli in alto, tanto per dire "qui c'è stato qualcuno", o magari c'è ancora. In fondo niente è più romantico che entrare in un appartamento vuoto e trovare il caffè ancora caldo su una macchina del gas lasciata dal tizio che nell'annuncio aveva scritto "semiammobiliata". I libri vanno restituiti, sono di chi li ha scritti. Anche le annotazioni a piè di pagina mi sembrano confidenze eccessive, per un paso doble bisognerebbe almeno aver cenato insieme, prima. I vestiti poi, dovrebbero essere un po' sgualciti, quasi sformati. Il segno delle ginocchia sui pantaloni, per dire, non è una preghiera, ma l'evidenza che anche il velluto ricorda. A certi maglioni di lana facevo cucire delle belle toppe marroni sui gomiti dalla signora del piano di sotto, appena comprati. I libri non si prestano mica, sono di chi li ha scritti. Anche la copertina. C'è gente che compra i libri per la copertina, e altra ancora che intrattiene conversazioni articolate come budelli avendo letto solamente la quarta di copertina, in quelle cene in piedi dove se arrivi tardi trovi solo i rustici con i wurstel e il formaggio stantio. E' per questo che leggo sempre i libri con due o tre anni di ritardo, mi tolgo qualche argomento di conversazione per i salotti dove non vado. I miei libri sono di chi li ha scritti, dovrei restituirli, e prima o poi lo farò.
Dei libri non sopporto le orecchie alle pagine, e nemmeno le sottolineature. Dei libri mi piacciono i segnalibri. Per la pazienza, e il rispetto. L'odore della carta invece, per l'intimità. Li sfioro appena, li leggo in punta di polpastrelli, come se li dovessi restituire. Le case invece mi piacciono vissute, con i graffi dei giorni e anche un poco di umidità agli angoli in alto, tanto per dire "qui c'è stato qualcuno", o magari c'è ancora. In fondo niente è più romantico che entrare in un appartamento vuoto e trovare il caffè ancora caldo su una macchina del gas lasciata dal tizio che nell'annuncio aveva scritto "semiammobiliata". I libri vanno restituiti, sono di chi li ha scritti. Anche le annotazioni a piè di pagina mi sembrano confidenze eccessive, per un paso doble bisognerebbe almeno aver cenato insieme, prima. I vestiti poi, dovrebbero essere un po' sgualciti, quasi sformati. Il segno delle ginocchia sui pantaloni, per dire, non è una preghiera, ma l'evidenza che anche il velluto ricorda. A certi maglioni di lana facevo cucire delle belle toppe marroni sui gomiti dalla signora del piano di sotto, appena comprati. I libri non si prestano mica, sono di chi li ha scritti. Anche la copertina. C'è gente che compra i libri per la copertina, e altra ancora che intrattiene conversazioni articolate come budelli avendo letto solamente la quarta di copertina, in quelle cene in piedi dove se arrivi tardi trovi solo i rustici con i wurstel e il formaggio stantio. E' per questo che leggo sempre i libri con due o tre anni di ritardo, mi tolgo qualche argomento di conversazione per i salotti dove non vado. I miei libri sono di chi li ha scritti, dovrei restituirli, e prima o poi lo farò.
60 Comments:
faccio le orecchie alle pagine perché possano ascoltare quello che ho da dir loro.
(e comunque mai ai libri che mi vengono prestati, tranquilli)
(ah, tu l'hai visto il film dei f.lli coen? che ne pensi?)
tutte le cose (e le case) che passano per le mie mani sono vissute.
è che è più bello così.
(ti devo restituire il blog! :P)
elena: sei l'unica giustificata infatti... :)
si, l'ho visto, e l'ho capito a metà, forse qualcosa meno. mi manca tutto il retroterra e le sfumature della cultura ebraica americana per comprenderlo realmente. Ho apprezzato però il minimalismo "visivo" nelle immagini asciutte, la ricostruzione lucida e feroce di un ambiente e di un epoca. ma in definitiva, non sono stato all'altezza. fare lo spettatore è un lavoraccio...
freesia: puoi tenerlo, basta che non mi fai le orecchie ai post :)
Molto bello...
lisa: molte grazie...
I libri mi piacciono un pò sgualciti esattamente come dici tu, come una gonna di pelle che prende la tua forma un libro diventa una storia tua (quando riesci ad immergerti) così mi piace lasciarci i miei segni...
Ti leggo e ti ho nei link (sappilo!) ;-)
Laele
laeledp: :) onoratissimo, verrò a leggerti.
Io per esempio non riesco ancora ad adeguarmi all'idea che un giorno lo comprerò (perché lo comprerò un giorno) un kindle o qualche altro di questi apparecchi per leggere libri e giornali su uno schermo elettronico (magari uno di questi apple tablet che ancora non esistono). Non riesco ancora ad adeguarmi all'idea perchè io leggo con la matita in mano(anche se poi non rivedrò mai le mie annotazioni) e penso che sia difficile incartare le banane o uccidere le zanzare con uin kindle di questi qua.
A me le orecchie sui libri non dispiacciono affatto. Sono una confidenza. Sono l'attenzione al contenuto e non al contenitore.
Mi piace rileggere, mi piace condividere, magari solo due righe: trovarle velocemente è un'emozione irrinunciabile.
M.
PS bel post
aitan: pensa, ho comiciato a scribacchiare piuttosto tardi, ho scritto sempre pigiando tasti. mia madre aveva una olivetti verde, e usavo un dito solo per scrivere. poi ho avuto il primo pc, e di dita ora ne uso due. sono assolutamente incapace di scrivere con la penna. tutto questo è strano per uno che disegna, ma tant'è. detto questo, non comprerò mai uno di quegli affari, lo giuro...
mauro bartoletti: benvenuto intanto, e poi ti capisco. in parte condivido anche. nella vita sono un uomo piuttosto sciatto e poco attento alla forma. Ma l'oggetto libro probabilmente ha su di me l'effetto del monolite sui cercopitechi di kubrick. sono in totale soggezione, e lei capirà...
Hobbs, ti capisco.
Ho vissuto molto tempo nella riverenza assoluta verso l'oggetto libro: sacro, da mantenere perfetto.
Poi ho letto come un romanzo , di Pennac, e mi sono "allentato".
Per quanto mi sia rimasta un'ossessione di possesso (non presto, non prendo in prestito libri, li regalo volentieri semmai), quel libro ha cambiato il mio rapporto con la fisicità della lettura, che però rimane tale. Non riesco a rinunciare al profumo della carta, al rapporto materiale con le pagine.
M.
Ciao Hobbs e ciao a tutti i lettori ed amici di questo blog! Mi presento sono Grace [letto Greis] (ma NANA). Sono capitata qui per caso, cliccando ripetutamente, in alto a sinistra sulla destra, su BLOG SUCCESSIVO! Ma quanto è piacevole questo spazio? Si fa leggere e bere come una SevenUp gelata in pieno agosto! Che citazione la SevenUp,eh?
Che dire..adoro leggere e adoro scrivere..scrivo per diletto..faccio fare palestra ai polpastrelli. Chi è diletto? Non posso dirlo, altrimenti poi sarei costretta a uccidervi ;-)
Leggo di tutto..Pennac, Benni, Coe, Eggers, Sepùlveda, ma anche Keruak, Ammaniti,Lucarelli, Mark Leiner ecc cc...e devo ammettere..non disdegno nemmeno Kinsella...solo a Moccia non sono mai riuscita ad accostarmi...boh sarà che ho quasi quarant'anni, e perciò, tra qualche tempo, sarò a
circa 3 metri sotto terra!
I miei libri non hanno sottolineature, non hanno orecchie, ma spesso sono sventrati..ho la brutta abitudine di leggerli a panino..con le copertine che si toccano...avrò reso l'idea?
Bene..spero di non ever annoiato con tutto st'escursus sul VUOTO PNEUMATICO..prometto di ripassare spesso, ma di non commentare più..
Ci avete creduto?
MAAAAAAAAAAAAAAALE!
Un abbraccio circolare dalla vostra Regina del Cazzeging :-)
mauro bartoletti: ma è questo il bello. l'assoluto e personale rapporto che ognuno di noi ha con le cose, che finiscono per somigliarci. e noi a loro...
greis: frizzante, benvenuta... :)
non leggere moccia è come non ascoltare gigi d'alessio.
su facebook ho aperto un gruppo: "l'otto per mille di federico moccia a chi non lo legge" si cercano iscritti.
...per anni ho rinunciato ad un vero capolavoro, per preconcetto. Lo stesso ora. Sto leggendo con passione e soprattutto sorpresa un romanzo semplicemente bello: provavo una forte antipatia per l'autore.
Moccia bisognerebbe leggerlo per escluderlo con fermezza. Magari è veramente un capolavoro.
Ma d'altronde.......bisogna pur farla qualche eccezione :)
M.
Eh, dear Hobbs...
se fossi su FeisBuc ti verrei a carcare, ma sono tra i pochi che hanno ancora il coraggio di non iscriversi ! Cmq..pensa anche ad un altro gruppo " Lotto per mille che non reggono i lucchetti ".
Mr. Bartoletti,
non ho preconcetti nei confronti del Fede..anzi.. ben venga,ha nebulizzato tra i più giovani l'amore per la lettura...non che mi senta vetusta, ma io mi trovo bene coi piccoli quarantenni tutti matti!
Ora vi saluto con una canzone, may I?
:
Non dirgli mai
che siamo stati a letto per un giorno interoooooo
e la paura di quel temporale come ci stringevaaaaa lalalaaaa....
Hobbs, l'hai riconosciuta? E' di Gigi D'alessio...non l'ascolto MAI, ma sshhhh...non vorrei che Mauro mi prendesse per un crogiUolone di PREGIUDIZI! Ghghg !
Mauroooooooo che io scherso,eh!
BaciBBa';-)
ma che si fa così? Farmi passare da bacchettone subito al secondo post. E no, eh!
Per riprendermi dall'affronto mi leggo tutta la produzione di moccia ascoltando gigi d'alessio.....e poi, però, recensisco tutto sul blog di grace :)
M.
Hobbs mi dai il permesso?
Ehhh ora scatta:
Mauro bacchettoooooooneeeeeeee
MAURO BACCHETTOOOOOOOOONEEEEEEE !
(cantilena stail)
Hahahahahahaha prrrrrrrrrrr!
L'aspetto in Val Gina signor Bartoli..e non si preoccupi..nonostante il nome ambiguo...non è niente di porno!!!
Buon Uicchend aTTutti
da Greis,Federico e Gigi ;-)
i miei libri li maltratto un pò, ma con affetto...quelli che mi piacciono di più hanno orecchie, sottolineature, segnalibri e magari qualche fiore secco all'interno. mi piace andare a rileggere degli stralci che mi hanno colpito, ri-emozionarmi in un tempo diverso. le cose vissute hanno sempre tante storie da raccontare. magari un giorno,se qualcuno aprirà a caso una di quelle pagine che ho sottolineato, potrà condividere una sensazione, accedere a una sorta di intimità*
dea
dea: mi piace moltissimo questa cosa. l'idea che qualcuno possa capire qualcosa di noi passando sulle impronte che abbiamo lasciato sulla sabbia...
non scrivo mai sui libri e non leggo le note a margine di chi me li ha prestati. Nemmeno le note, leggo volentieri. Non esco dal rigo perché mi sento già abbastanza persa là dentro e fuori a matita altri mondi mi catturerebbero, smarrendomi chissà dove.
Ho dimenticato quasi come si scrive a penna. Ma non fu colpa della vecchia macchina da scrivere di papà. E' stato il PC; e non lo perdono ancora per questo furto, questa menomazione. Soprattutto quella delle preziose stratificazioni delle cancellature.
ho un'omonima, ordunque.
perbacco, direi.
rita: sapevo che avresti compreso :) anche se io, non cancello mai. per vizio...
greis: te non sei nana. ma sei un mucchio di altre cose...
Dea, spero hobbs perdonerà la mia invadenza nel suo spazio: il tuo commento mi ha sorpreso. Ben due volte.
Ho da poco postato delle considerazioni sui fiori nei libri: le rose. Non mi piacciono, ma mi ha sopreso legger di fiori nei libri poco dopo aver pubblicato.
Mi piace invece, molto, la tua considerazione sulla immediatezza dell'intimità: alchimia decisamente affascinante.
Mi ha poi fatto riflettere su come qualche volta, poi, io abbia marcato passaggi che successivamente mi lasciano indifferente. Mi piace allora ricordare, provarci almeno, cosa stessi provando in quel periodo. Altre volte, invece, mi dico semplicemente: "che pirla che ero"! Ma questo solo da quando ho smesso di vivere a Roma!
M.
PS hobbs grazie per l'ospitalità
Greis,solo omonimia. Ha ragione Hobbs..tu sei sicuramente tanto altro...io sono solo una donna intrappolata nel corpicino di un Chihuahua a due zampe !
P.S.
Ma perchè proprio non riesco a leggere IL PROFUMO di Patrick Suskind?
In un posto vissuto, resta qualcosa che sussurra cdi noi, come se volessimo lasciare una traccia.
In un libro con le orecchie, le
note a margine, la matita chiusa dentro, mi par di lasciare una traccia, ma per segnare un punto dove tornare, o dove arrivare.
Lo faccio, è chiaro, solo con i libri che amo; come fossero un'amore vissuto fino in fondo. Quelli che trascinano oltre la riga. Che le lasciano incise su di me, le sottolineature...
Mi piace l'idea di restituirli. Ma dovrebbero prenderli così.
mauro: non scusarti, qui la porta è sempre aperta :)
grace: peccato, non sai cosa ti perdi(forse dovresti annusare le pagine...)
lila: penso sempre alle tracce che le parole lasciano dentro di noi. segni unici, che forse, non sono capace di condividere.
p.s.
la matita la prendo io... :)
non faccio orecchie, non sottolineo, non amo che mi si prestino libri (se non mi piacciono poi mi dispiace dire, che merda mi hai fatto leggere, se mi dovessereo piacere, poi dovrei ricomprarli e allora tanto vale).
Nei libri lascio però tracce anche io: un foglietto, uno scontrino, (un fiore no, che me lo macchia)un segnalibro, poi dopo anni magari li ritrovo e so esattamente dove ho bevuto mentre leggevo quel libro o dove l'ho comprato... son sassolini pure quelli...
però pecco un po' sullo spanciarli...
voglio dire che i libri che ho letto si vede che li ho letti...
la casa è una nota dolente.
i libri ricoprono tutto e la vita è un po' difficile: attraversare tunnel corridoi e non buttare giù pile di libri, non aprire più la credenza in cucina perchè davanti oramai ci sta una montagna...arrivare alla finestra come un egiziano... beh non è facile ecco... i libri diventano mobili sui quali appoggiare altri libri...
bel post
complimenti!!! dovrei lavorare e invece mi sto lasciando affascinare dai tuoi racconti che mi strizzano l'occhio e mi invitano alla lettura..
ziacassie: allora la tua casa deve essere bellissima...
anonimo/a: ti ringrazio assai, e buona lettura allora :)
...non è bellissima, anzi, è uno sfacelo... ma ha un sacco di parole da prestare...
ziacassie: e cos'altro si può chiedere?
...un angolo per riuscire a sedersi?
ziacassie:...e leggere:)
davvero bello....anche io li vivo un po' come te i libri....mi piace annusarli e sfiorarli e leggerne solo qulche tratto appena comprati per viverli poi mano a mano che il tempo passa.....forse è per questo che ci metto tanto a leggerli...;))
ciao bello
Alpan
alpan: no no, è che tu sei lento :) ma sapevo che avresti "condiviso" con me questa parte del post...
Io adoro da morire l'odore della carta, come quello della benzina, e sto qualche minuto dopo averli comprati ad odorarli, poi però li strapazzo un bel pò e li rileggo a non finire.
Come ben sai sono una di quelle "poche?" persone che leggono subito la fine, tolgo l'ansia del mistero e con calma torno indietro per leggerlo tutto, altrimenti come è successo con l'ultimo libro, mi prende una strana frenesia e in due giorni l'ho finito e non posso passare tutto il tempo a comprare libri, anche perchè la mia casa tra un pò mi butta fuori e al mio posto nel letto troverò dei libri addormentati...
Mi permetto di dire che ben venga una lettura che fa divagare la mente, anche se è moccia che personalmente scrive ca....te, ma se piace...
Ora ho commentato nel luogo appropriato Sig. Hobbse :D?
un grande grande bacio
Niobe
qualche domenica fa uscendo dal cinema con un'amica si commentava il film, e lei si è molto agitata a pensare che uno che legge un libro in fondo poi lo fa suo, che non dovrebbe, quindi vede lei - la mia amica - era d'accordo con lei sul fatto di restituire le parole dopo averle lette.
Io no, io sono una succhialibri, quelli diventano miei.
Dopo che ho letto le parole, le inglobo, vanno ad alimentare la mia testa e anche se volessi non potrei piu restituirle.
Sono diventate mio alimento, e dopo che le ho digerite sono persino cambiate.
Se venisse un autore a riprendersele, forse potrei vomitargliele (ma non credo che apprezzerebbe...)
Niobe, ma veramente leggi subito la fine?
Per non sminuire il gusto di entrare pagina dopo pagina in ciò che leggo, io addirittura salto la quarta di copertina (lezione imparata con Enigma in luogo di mare di Fruttero e Lucentini).
M.
Ebbene Si Mauro quando un libro mi prende sul serio o corro come una pazza oppure salto alla fine, leggo, e poi torno indietro beccandomi i rimproveri di tutti :)
Sapere la fine non mi toglie nulla, anzi, mi fa godere meglio le pagine, apprezzarne i particolari...
Quando non lo faccio, come ti scrivevo corro, così alla fine torno indietro per vedere i particolari...
cmq sia TORNO INDIETRO SEMPRE :)
vuoi farti una risata alle mie spalle?
Sono andata a cercare cosa significasse quarta di copertina :D
Silvia/Niobe
Silvia, sono sorpreso e affascinato dalla tua audacia: ogni volta per te è un rileggere un libro mai letto.
Anche io ho la sindrome del corridore (mi capita addirittura di prendere delle ferie per terminare un libro che mi ha preso), ma ho il “terrore” di conoscere prima il finale: così facendo mi sembrerebbe di perdere una parte imprescindibile della lettura.
Vedo però un grande vantaggio: a volte arrivo alla fine di libri che hanno veramente poco da dire, solamente per la fiducia riposta in un possibile finale travolgente, ma che spesso si dimostra, invece, all’altezza di tutto il resto.
Se facessi come te, mi risparmierei molte letture insoddisfacenti.
Sono tentato. Grazie della dritta!
M.
PS Come fai a capire il finale? Da dove inizia?
eh, per capire il finale da poche righe ci vogliono anni e anni di esperienza....
a parte gli scherzi, Io ad un certo punto, spesso all'inizio della lettura, salto alle ultime pagine e vado a ritroso se non capisco, l'ultimo mi sono obbligata a non farlo, così due giorni ( anche parte della notte, con la lampadina accesa, zitta zitta), ed è finito, cmq non credere, anche io trovo libri scadenti, questo perchè purtroppo per me sono di una curiosità maniacale (ce li ho tutti i difetti), e quindi comq lo leggo.
silvia
Silvia, m’inchino di fronte a cotanta esperienza e determinazione, altro che vizi!
M.
Mauro, Grazie, ma purtroppo di vizio (e pure brutto) si tratta :D
Un'oretta fa, nel mio modesto angolino del web, mi son permessa di citare questo BLOG e quello di Mauro Bartoletti.
..li sto seguendo molto ultimamente..andando anche a ritroso, col desiderio di recuperare quanto di bello ho perso in questi anni.
Nel mio ultimo post ho tentato di scrivere di MUSICA prendendo spunto, appunto, dall'argomento LIBRI..
Ne parlo a modo mio..non sono una scrittrice..
Vi invito a farci un salto..
L'invito è esteso a tutti..SE VI FA PIACERE!
niobe: lo svago e la lettura di "evasione" come il fantasy o il giallo per esempio, possono essere forme altissime di scrittura, e infatti credo che il genio e il talento prescindano assolutamente le categorie che sono buone solo per trovare le robe negli scaffali di feltrinelli (che tra l'altro è operazione titanica...) altra cosa è scrivere delle cagate, e qui, ovviamente il giudizio è mio e assolutamente soggettivo. sulla tua "perversione" di leggere la fine dei libri in anticipo, mi fai venire in mente una bella battuta di billy cristal in "harry ti presento sally" che recita più o meno "leggo sempre la fine dei romanzi prima di cominciare il libro, così se muoio prima, so come va a finire..." :)
grace (ma nana): :) ti lessi e ti commentai, e ti ringraziai. anche qui,ovviamente.
ziacassie:ti invidio, io in fondo sono un pessimo lettore, e non solo...
Vidi :-)
Grazie a te
devo passare più spesso per non perdermi il piacere di leggerti. colleradiletta
colleradiletta: qui è sempre aperto... :)
prima cosa, metterci in naso dentro per l'odore.
poi, le pagine, con i polpastrelli, se si sentono, magari in rilievo le parole.
poi, i foglietti con cose scritte lasciati dentro a fare compagnia e che si ritrovano dopo tanto tempo.
niente, ti ho immaginato che vai a casa di scarpa, per esempio, gli suoni e gli restituisci il libro.
amelia: e lo farò...
visto il numero di commenti non cambierà tanto, ma leggendo il tuo post mi è venuta in mente una citazione. questa citazione è stampata su di un segnalibro che ti viene dato in omaggio ogniqualvolta prendi in prestito un libro dalla biblioteca dalla quale mi servo - sono libri che prendo non per lettura di piacere. te ne danno uno differente ogni volta. ad un certo punto ho iniziato a prendere libri che non avrei neanche mai aperto solo perché ero curioso della prossima citazione. quando ricevevo solo doppioni ho smesso (di prendere libri per i segnalibri). comunque la citazione, di Paul Valéry, è questa:
I LIBRI HANNO GLI STESSI NEMICI DELL'UOMO: IL FUOCO, L'UMIDIA', GLI STUPIDI, IL TEMPO, ED IL LORO PROPRIO CONTENUTO.
angelo de: straordinaria... grazie.
Salve Hobbs (stavo scrivendo "caro", ma in effetti non ci conosciamo nemmeno!), ho trovato il tuo blog per caso, dopo aver premuto per sbaglio su next blog mentre guardavo il mio (che in confronto al tuo è poverissimo di commenti e di lettori. Anzi lo è anche in valore assoluto, senza paragoni con altri blog!). Mi piace molto questo post, anche se condivido le tue idee solo a livello teorico. Mi piacerebbe che i libri circolassero di più, ma se sono tutti dell'autore allora dovremmo pagarlo per averli no? Mettendoci a lasciarli in giro (nella mia città c'erano degli scaffali in luoghi pubblici dove mettere i propri libri vecchi e prendere quelli lasciati dagli altri) non facciamo un gran piacere ai loro proprietari, gli scrittori. In fondo, non disprezzo le sottolineature, anche se preferisco riscrivere i passi che mi piacciono e questo trattamento lo riservavo solo ai libri del liceo, più che altro per tenermi occupata mentre fingevo di studiarli e darmi un atteggiamento. Una casa deve essere vissuta, trasformarsi, accumulare generazioni. Il ritaglio che mi piace di più della mia, quella di famiglia, è la parte finale di un muro che divide due stanze senza chiuderle, su cui stanno a lapis i segni delle diverse altezze raggiunte da me e da mio fratello negli anni.
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