unghie
Harold Lloyd
Sognavo spesso di avere del cotone nella bocca, la solita vecchia questione delle cose mai dette. Ma poi me lo ritrovavo anche nell'ombelico e allora mi domandavo che cosa avessi mai avuto di così importante da tirar fuori, da pensare di dover parlare con la pancia. Allora, con calma, mi cacciavo un avambraccio in gola arrivando fino allo snodo del gomito,e, con la punta delle dita, in mezzo ai polmoni, appena a sinistra trovavo un pezzo di carta e tiravo su lentamente. Il foglio umido e piegato in quattro aveva una data 25.09. 2004 e dentro c'era scritto “Io non ho fantasia, sono solo distratto”. Dunque il mio posto non è questo. Da dove vengo io, i giocattoli sono di latta e i francobolli si staccano con il vapore. Le parole invece sanno di seppia ruggine e nel naso e nelle orecchie i pennini scricchiolano, le uova si bevono con un piccolo buco in cima, e il nero sotto le unghie è solamente l'altra metà della luna. Ecco, così, quando passi la vita in mezzo alla carta, finisce che credi solo a quello che vedi o che senti sotto le dita. E' per questo che non rispondo più al telefono. Sogno spesso di avere del cotone nella bocca, e la cosa bella, è che io, non ho un cazzo da dire, perché come ha scritto qualcuno, “i grandi sognatori non dormono mai”, ma c'hanno un gran sonno.
20 Comments:
"ma comme fà?"
solo questo mi viene in mente, quando leggo i tuoi poetici post. (citazione tratta da Così parlò Bellavista)
buon pomeriggio, hobbsino..
adoro chi non ha un cazzo da dire, ma lo dice benissimo (e a furia di leggere il senso cresce...)
in quel nero sotto le unghie ci vedo tanta poesia. è un "nero" capace d'incantarmi.
Si sognò uno strano e meraviglioso sogno, ad occhi aperti.
DRIIIIIIIIIIN DRIIIIIIIIIIIN DRIIIIIN...
.... "Risponde la segreteria telefonica di hobbs. sto acchiappando la luna con le unghie. lasciate un messaggio e NON sarete richiamati: c'ho da sogna'."
Sarebbe importante a volte capire se è più importante desiderare che un sogno s'avveri o che si avveri per davvero. Siamo sempre all'altezza dei nostri sogni? Purchè non mi risponda Marzullo:)
Anche chi lavora la terra ha il nero del nero della luna. La parte luminosa invece gli serve per vedere se il sogno di un grande raccolto glorificherà ciò in cui crede ogni santo giorno.
Buona:)
A volte con la pancia si parla meglio che con la lingua. Più sinceramente, almeno. Anzi, più sincerapancia.
Stesse sensazioni che provo anch'io
solo che riassumo dicendo "soffoco" e non rispondo al telefono
se è importante me lo scrivono o vengono di persona
come s.tommaso insomma
free
no, le unghie nere so' unghie zozze.
Non ce provà!
A.
@katiuuuscia: io sono poetico mio malgrado :)
@aitan: in effetti aiuta, peccato che a parole non mi riesca altrettanto bene...
@zak: m'hai trovato dunque! come a dire che per disincantarsi basta acqua e sapone...:)
@fotoreportress: la narcolessia è una difesa alla noia della vita, meglio di là :)...
@freesia: e russo, credo.
@svirgola: :)) no, ti rispondo io e ti dico che sarebbe bene che ogni tanto si avverassero, desiderare è anche giusto, ci da una misura di quanto realmente vogliamo qualcosa, ma se non la otteniamo mai, diventa un esercizio virtuoso e un po castrante (auto) una specie di coito interrotto insomma.
p.s.
il secondo commento è veramente bello...
@daniela: diciamo che con la pancia si "sente"....
@free: ma infatti, venissero loro!
@A: se sei chi penso io, tu dovresti averle tutte sporche di acrilico :)...
nn ho lasciato traccia del mio passare, è una mia dote anche nella mia vita....in ogni caso che dire mi lasci a bocca aperta ogni volta...senza cotone!complimenti complimenti!
La carta è stanca, ha detto da un po' Ceronetti (l'amico di Cioran)che io chiamo più comodamente Cioranetti.
A proposito della carta, avrai letto *Fine del mondo fine* di Cortazar: se sì bene, se non l'hai fatto ti manderebbe in estasi.
E anche Hrabal di "Una solitudine troppo rumorosa" dove il protagonista lavora in una pressa per carta.
I tuoi pezzi a misura aurea di post (proprio a misura aurea secondo io considero il blog) sono pieni di suggestioni, di rimandi, di reminiscenze letterarie e altro: dico questo per non dire sempre "che bello che bello!"
Ma bello è ciao
e mo che vuoi dire se non
che bello che bello!
:-)
@dessd: in punta di piedi, tu.
@maria strofa: tu di sempre quello che vuoi, qui tutto è concesso tranne l'apologia di nazismo e la vivisezione.
sulle suggestioni, credo tu abbia ragione, lavoro con le immagini e questo non può che riperquotersi su quello che scrivo, così come gli odori o i sapori, ma, devo dire che sono un pessimo lettore, non leggo molto per pigrizia, per sonno e tante altre cose che non ricordo. Non sono per niente colto, e il dato si evince "anche" dall'uso scriteriato della punteggiatura, al cinema ed al fumetto così come alla fotografia ed all'illustrazione devo paradossalmente più che a qualsiasi libro. Insomma vado ad orecchio, come dico spesso, a tutti i pigri come me. :)...
@didolasplendida: e che dico? grazie, grazie! :)
lavoro con le immagini e questo non può che ripercuotersi su quello che scrivo [...]
questa è la chiave, la sembiante intrinseca, che mi fa, per affinità, sentire così tanto ciò che scrivi, proprio questa.
Un'altra considerazione: letto il brano gomma pane e letto questo, che contiene di fatto, ancora, un rapporto viscerale materia-bocca-olfatto, continuo a rivendicare la necessità, se già non c'è stato, di uno sviluppo. Ovvero, esiste mica un progetto narrativo, tuo s'intende, relativo a queste tracce?
se c'è, non solo sei pregato di segnalarmelo :), chiedo un contatto con te.
Altra cosa: hai mica letto un romanzino, carino carino, edito da Meridiano Zero che s'intitola Effetti Collaterali? Ecco, perché la bozza d'idea (che non ti porto via perché troppo onesta :)) di cui parlavo su foglidiparole è un po' affine al romanzino in questione e felicemente simile, per quanto gli'ngredienti siano diversi, ai tuoi pasti quotidiani.
:)
Dov'è che sta il tuo non-albergo?
rita bonomo
@rita bonomo: intanto grazie, e poi, no non c'è un progetto in realtà. ma come dici tu ( enon solo tu) è un rapporto viscerale, tratto spessissimo l'argomento della cucina, ho altri post che se desideri posso segnalarti, e che oggi a distanza di tempo forse, posso supporre che abbiano un filo conduttore o una soluzione di continuità, ma si tratta di affinità percettive, bisogni, sogni, trasposti su carta ma senza una reale volontà progettuale. Il libro non l'ho letto, ma sarei ben contento invece di conoscere nel dettaglio la famosa "bozza di idea"... :)
buondì.
p.s.
il mio non albergo è:
http://cobblep0t.splinder.com
Mannaggia, avevo postato un commento e non c'è.
:(
Va bene, comunque dicevo che la bozza ce l'hai tu in mano e sono questi racconti.
Il romanzino di cui parlavo stamane narra di una tizia che infarcisce i suoi dolci con medicinali d'ogni sorta. Lei, Pastorino si chiama, Marta Pastorino, non ha sviluppato granché il tema che invece -amio avviso- aveva delle grandi potenzialità.
Non so se sono stata un po' più chiara. Spero che sì. :)
I link, li accetto volentieri. Grazie.
Rrr
il commento di stamane era più bello :(
@rita bonomo: ops! tutto chiaro adesso :)...
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