giovedì, maggio 25, 2006

performance

Posted by Picasa

Lucien Freud "Reflection"

“perché fa questo?” “cristo santo, non si capisce?...” non è ancora perfetto. Manca qualcosa, Sapete, il processo creativo distorce il raziocinio come un vestito stretto, come il vomito il piloro. Comanda lui. Ecco, l’arte è un conato. Ma non ci siamo ancora. Manca del grasso di balena e costole nuove per contenere un ventre senza coscienza. Caccio in gola quello che posso, con forza fino agli avambracci. Non mi faccio ancora abbastanza schifo, credevo di avere ancora del disprezzo nella credenza, ma non lo trovo. Mezza busta di pinoli in fondo a un cassetto, giù anche quella, con un po di latte scaduto. Le variazioni senza diteggiatura mi costringono all’angolo più scuro, quello delle rimozioni forzate. Ancora un po, è quasi perfetto, se avessi delle spatole nuove aggiungerei strati di farina e acqua da far scivolare tra le dita, colare su quelle che una volta Camilla chiamava gambe. Rado un tizio allo specchio da un po, imita le mie mosse, tira la pelle da un lato e ride di gola. Non mi somiglia abbastanza, non ancora. Il sacco di ossa a mollo in cento litri d’acqua accenna un doppio passo, fa male tutto, giunture, caviglie denti, sesso, e i polsi cedono al peso dei pennelli di martora senza ragione. Bussano, è il corvo. “è pronto?, sa il committente ha dato un cospicuo anticipo, vorrebbe almeno vedere qualcosa..” “qualche ora ancora, anche una sola mi basterebbe…” si siede ed aspetta. Il problema non è terminare un opera, ma sapere quando fermarsi. Mi cucio due strisce di pelle sopra le scapole e devo riuscire a fare qualcosa per le lacrime. Ingoio anche quelle, insieme a tutto il resto, spingendole bene in fondo con la lingua. Manca la firma. Incido una x sullo sterno. E’ finita, adesso lo riconosco. Io.
“è perfetto, il committente sarà soddisfatto. Prego, vuole seguirci ora?” “si, sono pronto, giusto il tempo di chiudere”.

17 Comments:

Anonymous Anonimo said...

oddio è eccezionale, dico davvero. Mi piacciono i personaggi che vivono molto fisicamente, nel tuo la vita gli si percuote dentro come fosse quel dentro senza massa del quale parla ogni pirla con aspirazioni immateriali.
(Ho dormito poco poco e la mia già poca chiarezza s'è irrimediabilmente compromessa)
Eppoi:
Il problema non è terminare un opera, ma sapere quando fermarsi.
ecco. scritto su post it da disseminare per le mie mezze mure e i miei interi fogli.
Sinceramente.

10:19 AM  
Blogger gipsyqueen said...

...però, Hobbs, l'arte come un conato, la creazione artistica come vomito...un pochetto disgustoso...ecco perchè il mondo pullula di ignoranti: non vogliono rovinarsi lo stomaco!

(E l'artista senza talento è quello che si mette due dita in gola?)

:-)))))
gipsy

10:50 AM  
Blogger hobbs said...

@niobe:...in effetti questo pezzo è anche figlio di qualche lunga conversazione. Sul modo e la necessità di commentare, come sai, la libertà è assoluta e sopratutto non è un obbligo. Mi piace comunque sapere che li leggi...

@strepitio:...grazie, rossore a parte, si, la fisicità conta molto in quello che scrivo, almeno da un po. e non solo perchè ne ho una tutta mia non proprio da silfide, ma piuttosto perchè sono affascinato da sempre dal rapporto tra l'artista e il proprio corpo. Ce ne sono alcuni che lo hanno letteralmente consumato nelle proprie passioni e nelle proprie malattie, perchè spesso le due cose collimano...

p.s.
ho un dono tra i tanti. mi fermo sempre in tempo...:)

@gipsyqueen:...:))si un po forte. ma pensavo all'immediatezza e violenza di alcune creazioni, seppur figlie di duro lavoro. In questo caso poi, mi piaceva l'idea di un uomo che cercasse di far collimare la propria immagine interiore con quella esteriore, partendo dal proprio disprezzo per se stesso e passando per la trasfigurazione e la violenza del proprio corpo...

11:19 AM  
Anonymous Anonimo said...

Davvero troppo lavoro, in questo periodo.
Però mi andava di passare da te un attimo a tirare il fiato..

A presto


Alessandro

11:38 AM  
Anonymous Anonimo said...

Hobbs, so bene che commentare nn è un obbligo, ma nn nego che quando scrivo ci sn delle persone alle quali nn vorrei mai rinunciare, nel senso che mi manca qualcosa quando nn leggo i loro nomi...

questo post, è duro da mandare giù perchè si percepisce tanto dolore, e sofferenza, e come sai, le reazioni al dolore e la sofferenza nn sn sempre le stesse, spesso si cerca un pò di difendersi dal dolore di persone a cui si vuole bene, anche perchè il loro dolore si "specchia" in noi, sempre ovviamente in minima parte, nel senso che poi l'attore protagonista è sempre la persona che mostra dolore...

io sn abituata a relazionarmi con il mio dolore e cn quello degli altri, quindi nn mi lascia senza parole, anzi me le fa uscire a getto... ma questo tu lo sai già :)

il punto però è che sviscerare tutto quello che si pensa può portare anche a toccare nervi scoperti o ambiti che la persna nn ama affrontare qui sul blog.

Spesso nn ce ne accorgiamo noi che scriviamo autobiograficamente, che nn tutti sn disposti a trovarsi la loro vita qui su queste pagine e a trovarsi anche delle intepretazioni che magari nn stanno nè in cielo nè in terra.

non so perchè sn finita a dirti tutta questa storia... ma sentivo di doverti spiegare perchè mi sn limitata a quelle righe... pur avendo letto e assorbito credo fino all'ultima parola, ultima metafora e ultimo ricordo e pensiero passato.

Sicuramente questo è uno dei più difficili blog da commentare e da cpire, perchè spesso i tuoi post sn intrisi di metafore, riflessioni che nascono dai TUOI e solo TUOI processi mentali che nn condividi cn altri e quindi nn si riesce a capire bene, e riferimenti alla tua vita passata che ovviamente nn possiamo sapere, ma leggerti è sempre un pugno nello stomaco, e lascia sempre con quel senso di "riflessione" che io personalmente adoro.
un bacione forte. spero di nn essere stata troppo prolissa.
Niobe

2:26 PM  
Blogger hobbs said...

@niobe:...condivido fondamentalmente ogni riga di questo splendido commento ma credo che nasca da un fraintendimento di fondo. Non intendevo assolutamente spingerti a dire di più, anzi se mai il contrario. Volevo comunicarti il mio piacere personale nel sapere della tua presenza qui, indipendentemente dal tipo di commento, ho l'impressione che tu abbia percepito invece una sorta di richiesta ad andare oltre, che proprio non c'è. Mi sa che d a quando ho abolito sti cazzo de sorrisetti, vengo preso un po troppo sul serio...

:).

H.

2:59 PM  
Anonymous Anonimo said...

...sbircio...

3:19 PM  
Blogger hobbs said...

@dessd:...si accomodi :) qui è sempre aperto...

3:36 PM  
Anonymous Anonimo said...

allora doppio fraintendimento mio caro, perchè avevo capito pefettamente ciò che intendevi, ero io che sentivo l'esigenza di spiegarti il perchè mi ero limitata a quelle poche righe...
spesso si rischia di essere "superficiali" o magari di dire le solite cose che si vedono sempre scritte, mentre è solo "buon senso" e rispetto per la persona che scrive.
Sti cazzo di sorrisetti me li dimentico anche io tzè, ma cn sorrisetto o senza quel commento te lo scrivevo cmq.... :D
baci
niobe

5:37 PM  
Anonymous Anonimo said...

impressionante come un quadro di LF

7:46 PM  
Anonymous Anonimo said...

inutile scavare alla ricerca di quello che si nasconde dentro noi. chi ci conosce abbastanza sa vedere anche le lacrime ricacciate giù. sa intuire anche la piega illusoria di un sorriso che tale non è.
mi spiace pensare che questo quadro lo dipingo ogni giorno e il committente sono io stessa.

8:40 PM  
Anonymous Anonimo said...

lo so che hai quel dono. altrimenti non sarei mai andata avanti a leggerti.
buonanotte signor hobbs che non ha altri nomi.

11:50 PM  
Blogger hobbs said...

@blualessandro:...certo, forse non era il post adatto a tirare il fiato :)...

@niobe:...che intreccio :)...

@aitan:...grazie, sarebbe fantastico...

@freesia:...dovremmo smetterla di commissionarci simile robaccia...

@strepitio:...ne avevo cinque o sei, ma li ho dimenticati tutti...

3:31 PM  
Anonymous Anonimo said...

l'arte è togliere non aggiungere. è immergersi nell'acqua a 100 gradi e cuocere tutte le parti molli, poi staccarle con un coltello per l'arrosto. grattare via con la carta vetrata tutta la carne rimasta attaccata fino ad arrivare alle ossa. lucidarle con un panno imbevuto di acido finchè non diventano bianche come avorio. pettinare per bene i capelli neri rimasti attaccati al teschio bianchissimo. e poi sorridere un sorriso pieno di soli denti e infinitamente buio.
tutto questo qualcuno lo ha spiegato ad Andy Warhol?

1:38 PM  
Blogger hobbs said...

@pralina:...fammela trovare e poi ne riparliamo.

pulp ancora non me lo aveva detto nessuno...

@fushia:...non credo che sia mai stato un buon a scoltatore. ma il tuo bellissimo commento glielo avrei fatto leggere molto volentieri...

@mn:...c'è uno scambio di persona credo :)...aspettate ospiti ben più importanti direi...

7:03 PM  
Anonymous Anonimo said...

Ciao Hobbs, poco fa pensavo...."Possibile che ancora a quest'età, dopo aver tolto il pannolone già da un bel po', Hobbs si citi ancora addosso?"
Ah ah ah ah ah!!!!!!!!!! Come mai sei ancora a questi livelli??????
V.

8:02 PM  
Blogger hobbs said...

@vera:...mai tolto il pannolone io...

10:26 AM  

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