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mercoledì, marzo 04, 2020

[ mentre aspetto che apra il bar ]











Non rimango mai. Tu lo sai già e forse è anche per questo che non ti svegli. Guardo lo spicchio di cielo disponibile fuori dalla finestra, il tuo gatto acciambellato sui miei vestiti, il riflesso rosso dei led della sveglia che lampeggiano l'alba sul tuo culo liscio, e tu, sul fianco dove sogni a piccoli scatti, con il libro scivolato a terra, un bicchiere di sete buono per metà e un dito in bocca come i bambini. Mentre mi rivesto scelgo con cura cosa dimenticare da te, do una mano al caso trovando il posto più adatto, faccio in modo che ti guardi e ti costringa a sorridere un attimo dopo averla vista, è un'arte sai, anche per questo (credo) non arrivo mai troppo lontano. Scivolo fuori dal letto e da casa tua, bagnato, con il tuo odore addosso, una camicia a rovescio e resto lì, a respirare il mattino silenzioso e fresco come tutte le cose che cominciano. Il resto è solo una piccola, stupida, attesa.

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