Quando gli agenti del commissariato Torpignattara erano entrati nell’appartamento di Via Zanardelli 128, all’interno, della signora Ravesi erano rimasti solamente una parrucca color nutria, una vestaglia arabescata e due pianelle di felpa rosso porpora. Per il resto l’appartamento era in ordine e pulito, i documenti sul comodino, due gatti affamati intorno a due ciotole vuote, nessun segno di effrazione, nessun furto, la signora Ravesi si era semplicemente Volatilizzata o forse era evaporata, visto che a Roma quell’estate faceva 39 gradi un giorno si e l’altro pure. Insomma un mistero che manco Agatha Christie.
Il commissario Caponegro mi fissa dall’altra parte della scrivania, ha la barba un po’ incolta e si vede che gli girano le palle, apre un cassetto e tira fuori una cartella, la sfoglia velocemente poi la richiude ci poggia le mani sopra e mi dice:
- Allora signor Varzi, mi racconti nuovamente questa storia del giaguaro e cerchiamo di essere più chiari e soprattutto convincenti, se le riesce.
- Si, dunque,come le dicevo io sono sul mio pianerottolo e mentre cerco le chiavi di casa nelle tasche con le buste della spesa poggiate a terra sento alle mie spalle una specie di gorgoglio basso e profondo, mi si rizzano i peli sul collo e lentamente mi volto. Sullo zerbino della signora Ravesi, a poco meno di due metri da me c'è un giaguaro che mi fissa immobile, vedo appena la cassa toracica muoversi lentamente mentre respira, il che mi suggerisce che non è uno di quegli osceni animali in ceramica scala 1:1 che mia nonna teneva in casa. Inghiotto la saliva che non ho più e cerco di muovermi di lato per guadagnare la rampa di scale alla mia destra, la belva ruota appena la testa e mi segue con gli occhi, poi ruggisce. Mi fermo, e mi ricordo che un tizio una volta mi disse che gli animali non vanno mai guardati negli occhi, che sennò si incazzano. Dopo quasi un'ora, la porta dell'appartamento si apre lentamente e la signora Ravesi, affaccia la testa, guarda il giaguaro e fa:
- Rosmando! Sei scappato di nuovo, cattivone! Vieni dentro che ti do i croccantini di pollo che ti piacciono tanto..... ma lei piuttosto, cosa fa lì impalato?
-Signora Ravesi, ma cosa fa, tiene un giaguaro in casa?
-Ma quale giaguaro e giaguaro, questo è un gatto gigante dell'isola di Giava, sono animali rarissimi pensi che ce ne sono solo dieci esemplari in tutto il mondo, l'ho pagato tre milioni e mezzo eh...
-Ma chi glielo ha venduto?
-Un tizio fuori dal giardino zoologico!
-E lei le ha creduto? Signora, questo è un cazzo di giaguaro, uno dei più potenti predatori del pianeta, mangia 40 Chili di carne al giorno, altro che coroccantini di pollo....
-Ma non dica castronerie, il mio Rosmando fa le fusa, piscia nella sabiola, e mi si struscia alle caviglie quando ha fame. Vada a casa ora, la vedo pallido sa, ma non le starà venendo l'influenza?
-Signora, guardi che lei deve subito chiamare la guardia zoofila, lei non è al sicuro con quella belva nel soggiorno, lo capisce questo?
- Ma la smetta e non mi faccia pentire di averle dato le chiavi di casa. Rosmando andiamo e non dare confidenza al signore che non ama gli animali…
-E la cosa è finita così, nient’altro? Non è che magari ci sono stati strascichi, avete litigato, discusso…
- No, commisario, la cosa è finita che due mesi dopo, la signora Ravesi magari si scorda di comprare i croccantini di pollo perché è un tantinello, come dire “rincoglionita” e il suo Rosmando che ci aveva un buco allo stomaco decide di fare uno spuntino, ecco. La signora Ravesi se l’è ingoiata sana sana quella bestia, glielo dico io. Erano diversi giorni che non la sentivo e quindi alla fine dopo aver telefonato e suonato diverse volte al campanello senza nessuna risposta, mi sono deciso e ho preso la copia delle chiavi, ma come ho aperto, quella belva ha imboccato la porta, si è precipitata per le scale ed è sparita nel nulla, e subito dopo vi ho chiamati.
- Ma non ci sono tracce ematiche, né ossa, non trova quantomeno bizzarra questa circostanza?
-Ma che ne so, La vecchia pesava si e no 40 chili, avrà leccato anche il pavimento quella povera bestia, chissà da quanto tempo non mangiava...una volta in un documentario ho sentito che i giaguari mangiano anche 50 chili di carne al giorno...
- Ma nessuno, a parte lei, dice di aver mai visto o sentito questo leopardo…
- Giaguaro, è un giaguaro.
- Ecco si, nessuno ha visto questo giaguaro.
- Ma quella vecchia svitata parlava solo con me, gliel’ho detto, non ha figli né parenti, non dava confidenza a nessuno, nemmeno al portiere.
- Una vittima ideale da far sparire nel nulla e godersi tutti i suoi soldi, non trova?…
- Ma quali soldi, se mi ha detto lei stesso che non risultano segni di effrazioni né di furto…
- Si, ma vede, signor Varzi, cercando tra i documenti della signora Ravesi abbiamo trovato questo, magari lei può spiegarci meglio…
E mi caccia sotto al naso un testamento con tanto di firma dove la vecchia pazza mi nomina unico erede, capite? La stronza mi lascia due appartamenti, un box auto, un appezzamento di terreno a Bracciano e la bellezza 250.000€ in contanti, ma soprattutto mi lascia nella merda. Guardo il foglio come uno con la lobotomia prefrontale guarderebbe un microchip e dico:
- Comissario le giuro che non ne sapevo niente, io tenevo solo un mazzo di chiavi di riserva nel caso le fosse successo qualcosa e le annaffiavo le piante ad agosto quando se ne andava a fare i fanghi a Montecatini, per qualche misterioso motivo questa si fidava di me, ma io di questo testamento non so un cazzo di niente, mi crede?
- Lei ci crederebbe a una storia così?
- No.
Che poi, ho raccontato questa storia decine di volte, anche durante il processo e la cosa assurda è che più la racconto e meno mi convince. L’unico che mi crede è il mio compagno di cella. Il problema è che lui dice di aver messo la testa della moglie dentro al microonde perché glielo ha ordinato Dio con una telefonata la sera di natale, quindi non so bene che peso dare alla cosa. Comunque qui il cibo non è male e mi sono anche messo a fare teatro. Pare che sono portato, pare. “La stronzata del giaguaro la racconti benissimo, vedrai che ti riesce anche con altre cose” Così mi ha detto il regista del nuovo spettacolo. E mi ha convinto.
Il Messaggero 22 Giugno 1989 - Cronaca di Roma
“ Si è conclusa nel modo peggiore la caccia al giaguaro avvistato nelle campagne intorno ai castelli romani la scorsa settimana, la belva probabilmente fuggita da un circo o dall’abitazione di qualche privato che la teneva clandestinamente in casa, aveva fatto incetta di capre e pecore seminando il terrore tra gli allevatori e i contadini della zona almeno fino a questa mattina, quando un’unità zoofila della polizia lo ha abbattuto dopo ore di caccia e appostamenti e dopo averlo sorpreso nel tentativo di entrare in una stalla nei pressi di Albano laziale. Vivaci le proteste della comunità animalista che si era inutilmente mobilitata nel tentativo di salvare l’animale.”
Secondo me si era risentito perché l'ha chiamato Rosmamdo, tu non ti saresti risentito?
RispondiEliminaMoltissimo....
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