domenica, agosto 05, 2012

scapole

(Brad Holland)

L'amore mi consuma ogni volta, per fretta. Pago il conto degli altri, un conto che sa di salsedine e una solitudine che scricchiola poco sotto le nocche e torce le costole, ogni notte, come latrati di cane. Te lo ricordi? Avevo scoperto le mie spalle con un gesto antico. Tu, Guardavi allora con la bocca socchiusa dello stupore, tutti i segni della pazienza e una curva di tempo verso il basso, impietosa e fiera. Le dita sapevano ora quello che la voce non riusciva più a dire, non poteva o non voleva. Certe cose le racconta il corpo, e basta. Per questo è comodo celarsi dietro la voce, con il respiro grosso di chi è nascosto nell'armadio e nessuno lo vede. Ma certe verità, come una beffa, sono i non detti. "li senti?" erano due solchi lunghi come domande, spessi, frastagliati, come certe onde di scoglio nella mia schiena, appena sotto le tue dita da telegrafista. "Ecco, ora sai perché non posso più staccarmi da terra" ti dissi.